Da tempo seguo la vicenda dell’autosilo previsto all’incrocio tra via Staurenghi e via Sempione
Ho già scritto su RMFonline qualche articolo al riguardo nei mesi scorsi. Ricordavo che la individuazione di ogni nuova area destinata a parcheggio deve essere preventivamente verificata nell’ambito di un ‘piano della mobilità’ per le sue connessioni necessarie anche con il sistema del trasporto pubblico.
Quando coordinavo più di un decennio fa la Commissione urbanistica comunale avevo preso atto della critica radicale che la Società Oikos di Bologna, redattrice del PRG, aveva espresso per l’errata localizzazione dell’autosilo di piazza Repubbica, perché, sosteneva, avrebbe favorito eccessivamente l’accesso delle auto al centro cittadino.
L’area di via Staurenghi, come sappiamo, ha già funzione di parcheggio pubblico. Il progetto che si sta esaminando prevede di realizzare 300 posti macchina, più del doppio di quelli esistenti. Occorre valutare bene l’operazione prevista.
L’area del futuro autosilo è circondata da edifici multipiano destinati ad abitazioni e uffici. La via Staurenghi è particolarmente qualificata, nonostante alcuni interventi invasivi, ed è caratterizzata ancora da palazzine Liberty, preziosi lasciti di un passato, ancora presente nel nucleo cittadino, che ha desiderato produrre delicata bellezza.
Stiamo anche riflettendo sull’importanza di salvaguardare e di promuovere la pedonalità e la ciclabilità nella città. Abbiamo capito che non è questo un astratto desiderio, ma una tendenza che si va affermando. La pedonalità e la ciclabilità nella città possono contribuire a far rivivere delicate relazioni sociali quotidiane e maggiore rispetto ambientale. L’attuale parcheggio a livello della via assicura oggi respiro, e anche visibilità verso il residuo parco Trolli che potremmo perdere.
Se il ‘Piano della mobilità’ dovesse confermare qui la localizzazione dell’autosilo, occorrerebbe definire caratteri costruttivi assai meno invasivi di quelli che le anticipazioni apparse ci propongono. Per la difesa della storia residua di questa via, come ho già detto: e quindi per i suoi caratteri stilistici, un autosilo dovrebbe essere molto arretrato rispetto alla via Staurenghi; dovrebbe essere di altezza modesta, limitato al raddoppio della possibilità di parcheggio attuale.
L’area non interessata dall’edificio dovrebbe essere destinata a verde pubblico. Occorre infatti tener conto dell’inquinamento che produrrà inevitabilmente e fare a questo riguardo approfondite valutazioni ambientali.
Occorre anche rendere sicuro l’accesso alle persone, con visibilità dei piani di parcheggio dalla strada, con la realizzazione di una diffusa, adeguata illuminazione e di un sistema di controllo video gestito dalla Polizia municipale. Evitiamo di compiere altri involontari errori.
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