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Lettere

SUL CASO MOLINA

- 24/09/2016

Non era mai successo che un nominato dalla politica, come il Presidente del Molina, si sottraesse drasticamente alla richiesta di chiarimenti su atti compiuti nell’esercizio della sua funzione e riguardanti l’uso del danaro e la gestione di un Ente che appartiene alla città di Varese e non a qualche parte politica.
Non era mai successo che un Presidente del Consiglio Comunale, che presiede anche la Conferenza dei Capigruppo, anziché tutelare gli organi istituzionali che rappresenta e che avevano chiesto l’incontro chiarificatore, si esibisse in un attacco contro il direttore di un quotidiano online (colpevole di chiedere trasparenza) e contro una parte del partito di maggioranza al governo della città. Lo stesso partito che ha reso possibile la sua elezione.
Non era mai successo che un Sindaco restasse indifferente e silente di fronte ad una vicenda tanto imbarazzante e contorta come quella offerta dai comportamenti e dalle scelte di un Presidente la cui nomina è sì stata fatta dal Sindaco precedente ma “in quanto rappresentante di tutti i cittadini di Varese”.
Non era mai successo che dal Consiglio di Amministrazione del Molina, anch’esso di nomina pubblica, neppure una voce si levasse per prendere le distanze o far conoscere la propria posizione su questioni così rilevanti e preoccupanti. Eppure si tratta di esponenti della Lega e di Forza Italia che, a quanto pare oltre che il governo cittadino hanno perso pure la voce.
Non era mai successo, ma oggi accade.
Maggioranza e opposizione, al di là di qualche voce nel deserto, confondono ruoli e posizioni perché dietro le quinte ciò che più conta sono i giochi di potere.
Sarà il nuovo che ci sfugge, ma il sapore sa di antico. Molto antico.

Rocco Cordì
ex consigliere comunale di SEL

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