In che modo accogliere i migranti che chiedono asilo? Non come a Foggia, dove la magistratura indaga sulla piaga del caporalato e sulla gestione illecita dei braccianti ospiti dei centri di ricevimento. Neppure come a Ventimiglia, dove il viaggio della speranza si ferma sugli scogli del lungomare. E poi l’accoglienza non basta, bisogna pensare anche all’integrazione, a come favorirla. Su questo argomento s’interrogano il 38° convegno di studi religiosi Lo spazio dell’altro: tessere legami nella società plurale, in programma dal 4 al 6 ottobre a Villa Cagnola e il corso Cristianesimo e Islam: appunti per un dialogo che si tiene sempre a Gazzada dal 13 settembre al 18 ottobre.
Gli sbarchi sulle nostre coste e il confronto fra le diverse tradizioni umane, culturali e religiose sono la realtà con cui bisogna fare i conti. Una difficile coesistenza che produce scontri e rifiuti violenti ma anche tentativi di integrazione e di reciproca conoscenza. L’Italia, la Grecia e la Turchia sono la prima tappa del disperato esodo dai Paesi africani e l’Europa, nel suo insieme, è in ritardo nel fronteggiarlo con efficacia. Quali sono i meccanismi, i punti critici e le potenzialità del confronto-incontro tra culture diverse? Come dialogare, conoscersi, fare spazio all’altro e ragionare sulle sfide presenti e future?
“Migrare non è un delitto” ammonisce papa Francesco e il convegno di Gazzada si propone di indagare le differenti risposte che hanno finora dato contesti politicamente e geograficamente vicini – ma diversi – come la Francia, la Germania, l’Italia, la Spagna e il Marocco. Faranno gli onori di casa monsignor Eros Monti, direttore di Villa Cagnola e il vescovo ausiliare monsignor Luigi Stucchi. L’inviato della Santa Sede alle Nazioni Unite (fino al 2015), monsignor Silvano Maria Tomasi, parlerà mercoledi 5 ottobre, alle 21, sul tema Le migrazioni: la sfida del confronto.
Dopo il saluto del cardinale Angelo Scola, prenderanno la parola Claudio Monge dell’istituto domenicano di Istanbul, Jorge Sebastian Lozano dell’università di Valencia, Francesco Madrisotti dell’Alta Scuola di scienze sociali di Parigi, Ferdinando Fava dell’ateneo di Padova, Alberto Cozzi della facoltà teologica di Milano, Francesco Botturi dell’università Cattolica, il vicario episcopale per la cultura Luca Bressan. E ancora Catherine Wihtol de Wenden direttore di ricerca Cnrs, Michelle Becka dell’università di Wurzburg, Manuela Fogliadini della facoltà teologica dell’Italia settentrionale, Martino Diez di Oasis, Mario Antonelli ed Enzo Vergine della pastorale diocesana dei migranti.
Intanto è iniziato il corso su Cristianesimo e Islam organizzato dall’Istituto superiore di studi religiosi: il 13 e il 20 settembre si è parlato del Corano e di Maometto. Il 27 settembre si rifletterà sull’approccio storico-scientifico alla predicazione del profeta. L’11 ottobre conferenza sulla shari’a, la morale islamica e il sistema giuridico del Corano. Martedi 18 ottobre quinto e ultimo incontro sul Vangelo e l’Islam. “Il corso – spiega il direttore di Villa Cagnola, monsignor Eros Monti – presenta i fondamenti dell’Islam, la sua ricchezza e i punti di dialogo con il cristianesimo, la società islamica, il culto e la preghiera alla luce dei testi sacri”.
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