In questo primo spicchio degli anni 2000 sono state molto tribolate le vicende del nostro “Circolo”: in passato grande presidio proiettato nel futuro grazie all’impegno e all’entusiasmo di centinaia di medici di estrazione accademica o ospedaliera, oggi lo troviamo sulla pista di lancio verso un destino sanitario di marginalità o quasi se rapportato al livello della sua secolare tradizione.
Il declino è dovuto in particolare alla Destra cattocapitalista, che ha avuto in Formigoni un formidabile utilizzatore del voto fiducioso di molti benpensanti, grazie ai quali ancora oggi il sistema sanitario lombardo è strettamente controllato da partiti e uomini che, certamente a casa nostra, hanno coltivato alla grande i loro interessi politici.
Lo conferma il recente raid dell’assessore regionale Gallera accorso a tranquillizzare il popolo dei votanti Forza Italia di Luino e Cuasso, inferocito per le voci, non infondate, di una eventuale chiusura degli ospedali locali.
Verrà anche a Varese l’assessore, chissà come giustificherà il ridimensionamento del Circolo ottenuto sovvertendo anche il piano originario della attivazione del nuovo monoblocco per il quale la Regione nel 2001 aveva stabilito l’apertura di 757 posti letto, obiettivo che sarebbe rimasto lontanissimo causando così gravi disagi alla popolazione.
Accoglienza e cure al monoblocco a ogni estate sono poi ridotte grazie all’ attuazione del doveroso piano ferie del personale, a conferma che la concezione dell’ospedale-azienda è semplicemente una barbarie, soprattutto in una Varese che in passato aveva investito moltissimo nella sanità come bene pubblico.
Ma al Circolo da anni i regionali fanno quello che vogliono approfittando anche dei silenzi delle istituzioni locali anche c’era il Pronto Soccorso intasato e mancavano posti letto nei reparti.
Oggi la situazione potrebbe forse trovare nuovi sbocchi se Palazzo Estense avrà finalmente cura del rapporto dei cittadini con l’ospedale. Il PD ha nel consigliere Emilio Corbetta un vero conoscitore della sanità locale essendo stato per anni medico in Pronto Soccorso. Con lui osservatore ufficiale avremmo un consiglio comunale più informato e quindi una città più garantita.
E magari avremmo pure una Lega più aggiornata visto che durante il suo lungo regno aveva esponenti che, poco conoscendo i problemi del Circolo, criticavano pesantemente la stampa rea di… diffamare l’ospedale!
Vero che il consigliere comunale Maroni potrebbe essere il più indicato a riferire, ma non si sa se i registi del potere sanitario in Lombardia in passato l’abbiano informato al cento per cento di tutto quanto riguardava il nostro ospedale. Forse qualche volta sono rimasti in silenzio, probabilmente pronti a scaricare in seguito sul governatore la responsabilità politica di situazioni che avrebbero potuto gestire in modo diverso.
You must be logged in to post a comment Login