C’era una volta, per essere più precisi cinquant’anni or sono, una Varese solida, ricca di certezze, vincente in Italia e all’estero grazie al lavoro e alle avventure sportive. Una Varese che, guardando al futuro con grande serenità, festeggiava i 150 anni della sua elevazione al rango di città.
Quanto a sostanza e immagine è ben diversa l’odierna comunità varesina che celebra i suoi 200 anni. La maggior parte dei problemi che abbiamo oggi sono conseguenza dei fallimenti nazionali, di un Paese che ha perso la rotta giusta anche nelle questioni internazionali e che nell’ambito dei suoi confini ha aumentato i contrasti e le lotte intestine caratteristici della nostra storia nazionale.
Oggi qui a Varese abbiamo nel mirino la Lega, ma una quantità di situazioni ed eventi ci ricordano le responsabilità degli alleati del Carroccio e pure delle opposizioni con pochi bravi combattenti nelle trincee delle grandi battaglie.
Ricordato il quadro generale della Varese con targa 200, è giusto onorare i cittadini che comunque si sono distinti. Ci sono stati proposti da una apposita commissione presieduta da un varesino, Mauro Raffo, che non ha fatto mai parte di cori stonati.
Premesso che nell’ arco dell’anno in città non mancano tradizionali manifestazioni che potrebbero offrire al sindaco e ad alcune istituzioni l’opportunità di altre future iniziative utili ai fini della memoria civica, va detto che a novembre verranno indicati non più singoli cittadini viventi, ma le associazioni, gli enti che bene hanno operato per la collettività.
A questo punto conoscendo l’ampiezza e il livello di questo settore dell’amore per il prossimo e della solidarietà e auspicando che davvero non dovrebbe essere un problema allargare l’area dei premiati, mi permetto di dare una indicazione per una segnalazione particolare, fuori quota.
Da oltre cinque secoli le Romite Ambrosiane dall’ alto del Sacro Monte accompagnano con la loro preghiera claustrale la vita della nostra città, una vita che le ha viste attente per tradizione ai pellegrini ma anche a eventi importanti in occasione dei quali esse si prodigarono per la popolazione, come accadde durante il Risorgimento o la gestione di una scuola, attiva sino al 1969. Oggi alla preghiera tradizionale le Romite Ambrosiane hanno aggiunto la presenza, fatta di scritti, ovviamente di tema religioso, su RMFonline.it
Vecchio e cinico pirata del giornalismo, leggo sempre con attenzione e umiltà scritti che arrivano da donne che dedicano la loro vita alla preghiera e al silenzio, che hanno scelto il servizio alla Mamma dei varesini, prezioso come quello di tante loro consorelle che combattono nel mondo altre battaglie per la vita di tutti.
Ci sono ordini religiosi la cui attività risale nei secoli, hanno una grande storia. Accade a Santa Maria del Monte dove ragazze per noi senza volto né nome hanno una voce potente come quella della preghiera silenziosa.
La nostra comunità le ricambia con un infinito rispetto. Che è anche dei non credenti. C’è da sempre questo atteggiamento. Forse sarà un modo di ringraziare le Romite per la loro preghiera. Che di certo non li trascura.
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