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Spettacoli

L’UOMO IMPERFETTO

VEZIO ZAFFARONI - 24/06/2016

Villa Cagnola in notturna

Villa Cagnola in notturna

Stiamo vivendo il Giubileo della Misericordia con diversi momenti spirituali e culturali sia a livello mondiale sia a livello delle chiese locali. Rientra, pertanto, in questa sfera e nell’ambito della rassegna “Teatro in Villa”, lo spettacolo, a ingresso libero, che si terrà giovedì 30 giugno (ore 21) al parco di Villa Cagnola a Gazzada dal titolo “Rembrandt o del Padre misericordioso”. Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Exire con drammaturgia scritta da Sergio Di Benedetto, regia di Fabio Sarti e con gli attori Federica Ombrato, Alessio Gigante, Fabio Sarti e Angelo Zilio; con esso la Compagnia vuole offrire una riflessione, nell’Anno Giubilare della Misericordia e parlando attraverso il linguaggio del teatro, sul tema del perdono, così necessario alle relazioni umane e comunque non facile da offrire in certe situazioni, nella consapevolezza che “non esistono uomini perfetti, esistono uomini da perdonare”.

“Rembrandt o del Padre misericordioso” offre una rilettura della parabola del Figliol Prodigo cui il pittore olandese si è ispirato per realizzare il capolavoro “Il ritorno del figliol prodigo”, una delle sue ultime opere, oggi conservato all’Hermitage di San Pietroburgo. La vicenda si snoderà riallacciando continuamente il racconto evangelico, la storia personale dell’artista e il suo genio artistico, affinché tutti si possano riconoscere nei protagonisti della parabola: il figlio che lascia la casa paterna, il fratello maggiore invidioso, il padre che attende il ritorno del figlio, perdona e fa festa.

Sulla scena quattro attori daranno vita a personaggi del Seicento olandese: il vecchio pittore, ormai vicino alla morte, dedito a lavorare alla tela che diviene una meditazione sulla propria vita; Aert de Gelder, giovane allievo dell’artista, teso tra la fedeltà al maestro e il desiderio di provare nuove strade sfruttando così il suo talento. C’è poi Cornelia, figlia di Rembrandt, unica sopravvissuta della sua numerosa famiglia, che accudisce l’anziano padre ma che fatica a trovare il senso di questo servizio; infine Harmen Becker, collezionista d’arte e tenace creditore del pittore, affermato mercante e avido esponente della ricca borghesia olandese.

Ma un altro personaggio sarà presente sulla scena, senza voce ma eloquente, imponente e interrogativo al tempo stesso: è la grande tela del pittore che da forma alle parole dei vari personaggi.

Da questa produzione teatrale con allo sfondo le parole del Vangelo riecheggiano le parole di papa Francesco che, nello spiegare il concetto di misericordia, diceva: «…Non è un’idea astratta ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fin dal profondo delle viscere per il proprio figlio… è un sentimento profondo che proviene dall’intimo, fatto di tenerezza, di compassione, di perdono proprio come ha fatto Gesù nell’accostarsi alle persone, soprattutto i peccatori e i più bisognosi…».

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