Come don Bosco vogliamo promuovere “bravi cristiani e onesti cittadini”; dialogare con tutti, credenti e non credenti, cattolici praticanti e cosiddetti lontani, anche in realtà istituzionali che non sempre consentono libertà di espressione e di culto.
“Siamo una multinazionale dell’educazione” ha detto don Angel Fernandez Artime, da poco eletto Rettore Maggiore. I Salesiani che vedono in lui il nono successore di San Giovanni Bosco, sono presenti in 132 Paesi, e sono – tra religiosi, consacrati e laici – oltre 440.000, suddivisi in 92 Province e raccolti in 30 Famiglie, tra cui le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Sacri Cuori, i cooperatori, gli ex alunni, i volontari sia consacrati sia laici e (ultimo in ordine di tempo) il gruppo delle famiglie consacrate alla missione.
Nel cuore dei Salesiani c’è una grande speranza, perché c’è vita e freschezza nella Congregazione, anche se nelle diverse realtà bisogna affrontare sfide importanti come l’attenzione ai giovani e l’emarginazione.
I Salesiani operano come evangelizzatori, educatori, comunicatori dell’amore di Dio. Il ministero, destinato principalmente ai giovani, si realizza attraverso collegi tecnici, scuole, oratori, missioni ad gentes ed universià.
Non mancano gli spazi, come le reti sociali, sebbene si preferisce valorizzare le relazioni con l’amicizia e nella vita sacramentale.
In Italia come altrove tutti cercano di essere fedeli alle origini: il Vangelo e il carisma di don Bosco, e attenti alla forte evoluzione sociale e culturale in atto, come insegna il Concilio Vaticano II.
Queste le linee orientatrici del nostro cammino: il punto di partenza non è l’organizzazione, ma la conversione personale e comunitaria; la ristrutturazione della nostra distribuzione e ridefinizione della nostra presenza; tutti i membri della congregazione devono agire ovunque in nome di Cristo e della Chiesa.
In questo senso il nostro amore per il Papa è come un “quarto voto” perché, stando al suo fianco, stiamo con la Chiesa.
Benedetto XVI scrisse una lettera ai giovani del mondo il 24.5.2009 per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali su “Nuove tecnologie e nuove relazioni”, invitando a promuovere una cultura del dialogo, del rispetto, dell’amicizia: “A voi giovani, che conoscete meglio di noi i vostri coetanei, affido l’evangelizzazione del continente digitale, una nuova realtà in cui vive la maggior parte dei giovani, credenti e non credenti, del mondo”.
Anche per questo ci sentiamo chiamati ad entrare nelle nuove culture e in questo continente. È un grande “cortile” nel quale abbiamo un compito di educare evangelizzando, proprio perché vi troviamo i giovani, così come li troviamo in altri “cortili”, come le aule scolastiche, i campi sportivi, le strade…
Papa Francesco, parlando ai partecipanti al Capitolo generale della società salesiana, ha detto: “L’evangelizzazione dei giovani è la missione che lo Spirito ha affidato alla Chiesa. Essa è strettamente congiunta con la loro educazione. Preparate i giovani a lavorare nella società come operatori di giustizia e di pace e a vivere da protagonisti nella Chiesa. Nel bicentenario della nascita di don Bosco riproponete il carisma del vostro Fondatore”.
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