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Opinioni

IO CI SONO SEMPRE STATA

ELENA BARATELLI - 24/06/2016

Elena Baratelli con il marito Daniele Zanzi

Elena Baratelli con il marito Daniele Zanzi

Il mio impegno e la mia appartenenza al movimento Varese 2.0 nascono passo passo col nascere del movimento stesso, ma io dietro le quinte c’ero già molto tempo prima. Per la battaglia contro il posteggio di villa Augusta io c’ero, nascosta dallo striscione ormai famoso “giò i man”; a piantare fiori e arbusti per fare rifiorire la città con “Varese e Luisa” io c’ero ; a presidiare l’area dove si sarebbe voluto costruire quel devastante posteggio al Sacro monte io c’ero.

Il desiderio di impegno sociale in realtà nasceva sui banchi di scuola, in quella sezione C del liceo classico Cairoli in cui insegnanti come Revelli ci impedivano di rimanere inerti di fronte alla storia che ci passava davanti. Nel ‘68 avevo 14 anni, partecipavo alle manifestazioni del movimento studentesco, occupavo la scuola, andavo alle infuocate assemblee nella palestra di via XXV aprile e quando entrava quello che non sapevo ancora sarebbe diventato mio marito, uscivo per protesta aggregandomi a chi gli stava contro, un po’ confusa come molti di noi in quegli anni. Gli anni dell’università, i faticosi e impegnativi studi di medicina prima, il lavoro ospedaliero con turni massacranti e due figli da crescere poi, mi hanno sicuramente tenuta lontana da impegni sociali rilevanti. Però io e Daniele siamo stati entrambi (mai insieme però !) rappresentanti di classe nei percorsi scolastici dei nostri ragazzi, baristi al bar dell’oratorio, consiglieri pastorali nella nostra parrocchia  L’impegno sociale di Daniele è molto cresciuto negli ultimi 20 anni, man mano che cresceva in città il disagio legato alle scelte programmatiche dell’amministrazione cittadina ; le sue conoscenze scientifiche e ambientali, le sue profonde competenze sul territorio, il suo desiderio di fare bene per la sua città unite al suo carattere battagliero e alla sua onestà d’animo hanno fatto da sfondo in tutti questi anni alla nostra vita familiare e mi hanno portato talora a cercare di frenare alcuni suoi entusiasmi, a cercare di mitigare alcuni aspetti del suo carattere ed anche in verità a fare “quella che si mette di traverso” in alcuni momenti di decisioni importanti condivise. Chi ci conosce bene lo sa quante volte ho dovuto raccogliere i cocci dopo che tanto entusiasmo e tanto lavoro non avevano ottenuti i risultati sperati, quante volte con fatica abbiamo dovuto prenderci per mano e ripartire …

Chi ci conosce bene e soprattutto i nostri figli possono testimoniare che anche questa volta fino ad un certo punto del percorso ho frenato, impaurita e preoccupata di fronte a un tale gravoso impegno. Ma ad un certo punto mi sono detta che qualcosa di più potevo fare, potevo “metterci la faccia”, espressione cara a mio marito, potevo testimoniare in modo più diretto la mia partecipazione e così a poco a poco mi sono lasciata rassicurare e avvolgere dal gruppo di fantastiche persone che ho incontrato a varese 2.0.

Non avevo pensato ad una mia candidatura, anzi, all’inizio alcuni del gruppo avevano posto addirittura il veto ad una tale evenienza nell’ambito della famiglia Zanzi ! Ma poi mi sono detta : ma io esisto anche come Elena Baratelli, medico ospedaliero da 35 anni, internista e reumatologa da altrettanti, sempre impegnata anche lì dietro le quinte per molti anni nel cercare di sostenere e allargare un gruppo di lavoro che cura migliaia di malati reumatici ogni anno all’ospedale cittadino. Sostengo da sempre la associazione varesina dei malati reumatici ALOMAR-Varese di cui condivido con entusiasmo attività ed obbiettivi.

Mi piace quindi pensare che una parte delle preferenze siano arrivate dai malati, dalle persone con cui lavoro, dai colleghi oltre che da chi mi conosce come moglie di Zanzi.

In ogni caso è ancora di più una grande gioia in questo momento condividere con Daniele questo percorso che ci unisce ancora di più, procedendo con orgoglio con ” la schiena diritta ” nonostante la marea di detrattori che sui social denunciano chissà quali interessi personali dietro ciò. Dietro ciò c’è solo desiderio di fare bene per la propria città.

 

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