Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

LO SCATTO DELLA SOCIETÀ CIVILE

ROBERTO ROTONDO - 16/06/2016

I candidati sindaco a confronto

I candidati sindaco a confronto

A poche ore dal ballottaggio che deve decidere il prossimo sindaco di Varese è davvero difficile fare previsioni, ma una considerazione andrebbe però riconosciuta, anche da quelli che ritengono la politica solo una zuffa nel fango: dopo tanti anni, i due candidati sindaco rappresentano uno scatto in avanti della società civile varesina. La gente è schifata dalla politica nazionale e dall’orgia televisiva, ma chi ha seguito i due competitor fin dall’inizio non può non aver notato un certo stile sobrio, i toni misurati e persino i modi eleganti sia di Davide Galimberti, 40 anni, che di Paolo Orrigoni, 39 anni.

Quante cose in comune hanno questi ragazzi: l’età, la determinazione nella professione, la famiglia con due figli a testa, la serietà, un certo understatement, persino l’abitudine di alzarsi presto la mattina. Davide si alza alle 6 per prepararsi al lavoro, lo stesso fa Paolo che alle 6 e 45 è in ufficio a controllare se gli approvvigionamenti logistici della sua azienda sono andati a buon fine. Galimberti a volte si alza anche prima, e lo stesso siamo certi farà anche Orrigoni.

Vada come vada, ma chiunque abbia avuto a che fare con questi due ragazzi non ha potuto che affermare: “Non ne posso assolutamente dire male”.

Proprio questa è stata la vera novità della campagna elettorale. È una noia ascoltare i partiti dire le solite cose, è interessante invece conoscere i due candidati, entrambi dotati di una storia personale e professionale di ottimo livello. Nei due point elettorali, ormai da un mese, si susseguono le conferenze stampa dell’uno e dell’altro. Orrigoni è certamente un uomo di impresa e molto pragmatico. Creare valore è il suo punto di riferimento, guidare una squadra e fare delle scelte è il suo mestiere. È uno che pensa con la propria testa, e sa farsi carico delle responsabilità. Con lui abbiamo scoperto che un candidato può anche essere sintetico e dire tutto in poche parole. La sua figura di imprenditore noto al pubblico è stata in qualche modo completata in queste settimane, dalla sua figura di uomo. Per dirlo con una frase: questa esperienza lo ha reso un po’ più “Paolo”, e un po’ meno Mister Tigros agli occhi della gente, e ne ha rivelato tratti di qualità umane che i più non conoscevano non avendo accesso alla conoscenza diretta di un imprenditore così importante.

Speculari le qualità umane di Davide Galimberti, vero uomo del dialogo e dell’ascolto. Lo abbiamo seguito per più tempo, avendolo visto in azione già alle primarie del 13 dicembre. Galimberti ha dato davvero l’impressione di essere una persona alla mano e di responsabilità. Tutti sanno che è iscritto al Pd e milita in quel partito da anni, ma la sua caratura civica è uscita con forza perché ha passato la maggior parte del suo tempo a incontrare cittadini. Galimberti conosce bene la macchina amministrativa, è educato come Orrigoni e come lui parla senza usare la demagogia, con toni soft e voce chiara ma mai esagerata.

Crediamo che siano state due brutte bestie per i loro comunicatori, perché in qualche modo non sarà mai stato facile convincerli a fare i politici classici. Gli ultimi giorni saranno certamente più nervosi, ma considerata la vicenda nel suo complesso questa è la fotografia. Paolo e Davide, comunque vada, sono due persone per bene. Il bello di vivere in trincea è che le notizie smettono di essere luoghi comuni e diventano persone. Che ti possono anche stupire.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login