Palazzo delle Nazioni Unite, Ginevra, 28 maggio 2016.
L’Alba dell’ONU dei popoli, secondo Marléne Tuininga, femminista outsider dai capelli bianchi, venuta qui dalla Francia corrisponde alla nascita dell’OEWG (open ended working group) dell’ONU sul disarmo nucleare. Lo scopo ufficiale di questo “organismo sussidiario dell’Onu”, aperto in modo innovativo alla società civile, è di raccomandare all’Assemblea dell’ONU delle vie legali concretamente adottabili per giungere al disarmo nucleare. Una caratteristica da rimarcare dell’OEWG è che, in modo innovativo, è stato aperto alla partecipazione diretta della società civile internazionale, che ha potuto prendere la parola letteralmente al pari degli Stati. Delegati governativi e rappresentanti delle ONG (una ventina di sigle) lavoravano fianco a fianco nella stessa sala e intervenivano a turno uno dopo l’altro.
Le delegazioni degli Stati presenti, un centinaio, sono state quelle che hanno aderito alla proposta del Messico il cui cavallo di battaglia è un referendum sulla partecipazione dei singoli stati all’abolizione delle armi nucleari, per modificare direttamente la Carta delle Nazioni Unite. Il comune giudizio di fondo è che le armi nucleari sono ordigni criminali “cataclismatici” perché minacciano la sopravvivenza stessa dell’Umanità. Quindi è imperativo aprire una vertenza globale per l’abolizione di questa “pena di morte collettiva che ci è stata inflitta e la cui esecuzione pende sulla nostra testa. Vanno privati di legittimità il potere assoluto e tirannico dei Capi degli Stati nucleari per consentire ai popoli di “conoscere la questione” per impadronirsene, giungendo così ad imporre l’interdizione e l’eliminazione delle armi nucleari”: in una parola, la loro abolizione. (tra virgolette sono riprese le posizioni condivise da 107 Paesi espresse in un documento ufficiale) (v. www.osmdpn.it )
I Paesi della “condivisione nucleare NATO”, tra cui l’Italia, si sono nascosti dietro la formula dell’”approccio passo dopo passo”. Nell’intervento del delegato italiano Vinicio Mati questo approccio è stato tradotto nella solita e trita proposta di dare la priorità al Trattato che vieta la produzione di nuovo materiale fissile. Della serie: vietiamo che possiate fare voi – Stati non nucleari – quello che noi – Stati nucleari e dell’”ombrello” – abbiamo già realizzato ed accumulato a iosa! A proposito dei “Paesi ombrello”, è molto importante ed andrebbe valorizzato anche in Italia l’evento che l’Olanda abbia rotto il fronte schierandosi per lo strumento legale che proibisca le armi nucleari.
L’intervento di Mati, il delegato del governo italiano, insieme a tutta la documentazione sull’OEWG, lo si rintraccia alla seguente URL: www.unog.ch/oewg-ndn, che è il sito ufficiale dell’ONU nel suo distaccamento di Ginevra.
Il punto chiave della vicenda è che l’abolizione giuridica delle armi nucleari è ormai matura per gli Sati emarginati da 70 anni di monopolio atomico di pochi. Il delegato del Messico è arrivato platealmente ad accusare di “ipocrisia” la posizione dei Paesi nucleari. Il paradosso è che le tante idee e proposte sul tappeto, che si distinguono solo per dettagli, ma non per la sostanza, rischiano di far diventare minoranza quella che è di gran lunga la maggioranza ormai rumorosa dei membri ONU! Buone speranze, anche se sul lungo tempo, per i movimenti per la pace, sempre attivi nella nostra Provincia.
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