Dove sono quelli che ci devono difendere?
Quelli che ci dovrebbero difendere dai violenti, quelli che dovrebbero custodire le nostre vite, soddisfare la nostra sete di pace, farci vivere serenamente (soddisfacendo) cercando di venire incontro ai nostri bisogni. Dove sono? E se ci sono, cosa fanno per realizzare il loro compito?
Nella società moderna la vita si è molto complicata, le regole che dovrebbero armonizzarla sono sempre più numerose, spesso aggrovigliate tra di loro, sempre più complicate. Regole che ci opprimono, tanto che per districarci in questo ginepraio sono nati dei professionisti, talvolta anche molto costosi nelle loro consulenze, che dovrebbero aiutarci per non cadere “in peccato” nei confronti di chi è autorizzato a far rispettare le leggi. Ci ripetono che semplificano tutto… invece si raggiunge lo scopo contrario.
Un esempio? Parliamo di tasse: pagarle non è facile. Difficile perché è contro natura; è un sacrificio dare “a Cesare quel che è di Cesare”, visto quel che lui restituisce in cambio… Ma diventa più difficile anche perché, per compiere questo dovere, si è costretti a combattere con la burocrazia che ci fa redigere moduli che ingrigiscono la cervice; nonostante le promesse di semplificazioni, come detto, ogni anno siamo “ condannati” a vivere mesi grami nelle stagioni primaverili che, come noto, sono tra le più belle da vivere, infiorate, dolci da godere, che fanno percepire il riesplodere della vita.
Invece le angustie di questi moduli quadrettati, irti di cifre, stampati su carte dai colori freddi e gelidi, fanno triste la realtà. Per superare gli ostacoli è giocoforza a ricorrere a degli esperti e, se anche impersonati dalla più dolce biondina, quando questa muove le dita snelle e veloci sulla tastiera dell’elettronico pc, si trasforma ai nostri occhi in una crudele streghetta, che maltratta i nostri risparmi. Nonostante tutto, i civili italiani trascorrono ore in lunghe file per sottoporsi al dovere di pagare, ovviamente all’opposto di quelli che sanno eludere le tasse, favoriti dalle regole complesse e che appaiono rosei, sorridenti, tendenti all’obeso, al “ciccioso”, al florido.
Un altro esempio? Il medico di famiglia, che un tempo era l’angelo custode di generazioni di varesini, che vegliava sulla salute dei bambini, aiutava nelle crisi adolescenziali, sosteneva nella vita padri e madri di famiglie numerose, confortava nelle sofferenze senili gli anziani, rendendo loro più sereno possibile il vivere, ora invece passa ore preziose del suo tempo davanti a tecnologici strumenti elettronici piuttosto che al fonendo, apparecchi per la pressione, elettrocardiografi, impedito ad avere i necessari contatti umani con i pazienti. Ma chi lo sostituisce? Chi difende noi e loro? L’ispettrice organizzazione sanitaria?
E che dire delle banche? Uno consuma il tempo nel lavoro, suda in fabbriche, uffici, realizza cose belle, cucina, produce dai cibi nutrienti e salubri ai bellissimi vestiti e altro, sottoponendosi a sacrifici per un giusto e doveroso risparmio, che deve per necessita mettere in una banca. Un tempo questo ente glielo custodiva e nel momento del bisogno lo restituiva intatto, se non un pochino aumentato, ancora valido nel suo potere d’acquisto. Ora corre continuamente il pericolo di vederlo trasformarsi in “volatili ” numeri (come gli addetti ai lavori amano definire), arraffati da mani grifose e avidamente ladrone. Banche che chiedono, quando dicono d’essere oneste, un ulteriore prezzo per custodire i nostri risparmi nei loro inutili forzieri. Ti fanno pagare lo scotto dell’inflazione a cui aggiungere le spese di custodia… tanto che qualcuno ha sentito la necessità di creare “le banche etiche” che molti “economisti ( o ladroni?)” combattono.
C’è qualcosa che non va nella nostra società. Ci si dà da fare, si fatica, si studia, si pensa, si medita, si scrive, ci si scervella per migliorarla e invece lei ci tradisce piena di trabocchetti, di figuri barbuti o con rasatura incompleta o invece ben rasati ed imbellettati, che dai nostri schermi domestici, collocati su mobili forniti dal commercio di scaltri mobilieri svedesi, cercano di ammaliarci rubandoci la nostra fiducia, con discorsi tambureggianti, pieni di banali vocaboli, talvolta anche volgari e spesso ricchi di odio.
Ma chi ci difende? Dobbiamo farlo da soli o dobbiamo invece rifugiarci nell’amore degli amici e fratelli? È a loro che dobbiamo chiedere aiuto? Ci sarà ancora qualcuno capace di darci serenità, amore e sicurezza?
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