“Dio ha creato l’Universo, ma l’Olanda l’hanno creata gli olandesi”. È un motto che il popolo olandese si porta avanti negli anni. Testualmente e con logico vanto ed orgoglio.
Un motto che non fa una grinza e che balza agli occhi di passo in passo come quello sforzo estremo di un popolo per crearsi un terra su cui vivere strappandola – con magie di opere – all’acqua.
Non occorrono, dunque, particolari spiegazioni da parte degli abitanti di quel paese per riconoscere l’esattezza del contenuto, quando si abbiano gli occhi puntati – strabiliati quasi con timore – sulla “grande diga” o puntati sul tunnel subacqueo che unisce due lati della città di Amsterdam o, ancora, la potenza di palafitte fissate nell’acque per sorreggere edifici che parrebbe impossibile “estrarre” dall’acqua. Di qui vien tutto l’amore degli olandesi per i prati, i boschi, i giardini, per tutto quello, insomma, che riguarda proprio la terra in senso stretto. E, dunque, da anni è nato l’amore per il ciclismo che per gli olandesi non riguarda solo lo sport ma anche la pratica quotidiana che si è sempre orientata verso l’uso in assoluta normalità o quasi totalità sulla bicicletta.
Per questo le piste ciclabili fiancheggiano sempre ogni strada importante o meno, piste preziose per consentire l’uso della bicicletta e sempre utilissime anche a favorire la ristrettezza di tracciati tendente soprattutto a lasciare vivere i prati, i boschi quella terra, insomma, che l’acqua ha risparmiato o che all’acqua è stata strappata.
Nulla di speciale, dunque e nessuna meraviglia per quella appassionata e strabocchevole folla che si è trovata ad accompagnare il Giro d’Italia nelle sue tappe di partenza.
Una folla, dunque, immersa in una specie di delirio per lo spettacolo del tutto impensato e originale di poter fare da corona ad una delle gare più importanti d’Europa e per la passione per questo sport.
Logica anche dunque la presenza con la maglia olandese nel ciclismo di tanti campioni.
Tra questi Steven Kruijswijk autore di un Giro di Italia a dir poco strepitoso nonostante la sfortuna.
Costretto ad inchinarsi ad un campione come Nibali.
You must be logged in to post a comment Login