Igor Cassina, ci avviciniamo alle Olimpiadi di Rio, come vivi questo momento?
Per un atleta e per un appassionato di sport le Olimpiadi sono l’appuntamento più importante e prestigioso. Tanta emozione quindi, che ho già conosciuto e vissuto partecipando a quelle di Sidney, di Atene e di Pechino. Vivere un’Olimpiade, anche non da protagonista, è sempre bellissimo. Sarò a Rio a commentare la ginnastica artistica per la RAI, quindi avrò la possibilità di vedere all’opera i più forti atleti al mondo: un grande onore, una gioia immensa e tante belle sensazioni che rivivrò seppur con modalità diverse rispetto al passato. Essere parte di un’Olimpiade è sempre un’esperienza straordinaria.
Quali cambiamenti rispetto ad Atene 2004?
Il cambiamento principale è che fino ad Atene il codice dei punteggi assegnava il massimo delle votazioni attraverso il famoso dieci, ricordiamo a questo proposito il primo dieci ottenuto da Nadia Comaneci, la fortissima ginnasta rumena. Dopo Atene il dieci è stato eliminato. Oggigiorno i punteggi vanno a sfiorare un massimo di sedici come punteggio finale, quindi possiamo affermare che da questo punto di vista la Ginnastica artistica abbia subito un importante cambiamento di natura tecnica legata al punteggio. E comunque sia la Ginnastica è sempre in evoluzione. Ci sono stati nuovi movimenti che sono riusciti a inserire nel codice internazionale diversi atleti, tanti progressi dunque, con la presenza di squadre che fino a dieci anni fa sembrava quasi impensabile poter vedere primeggiare. Il panorama mondiale della Ginnastica artistica è quindi interessantissimo.
A che punto è la ginnastica artistica nazionale?
Nel settore maschile avremo solo un individualista che gareggerà nel All Around sugli attrezzi, Ludovico Edalli, che ha ottenuto il pass all’ultimo test event. Matteo Morandi purtroppo è rimasto fuori, non ha eseguito una bella Yara nel concorso individuale e quindi non avrà la possibilità di poter ottenere un’altra medaglia come quella di Londra, con il bronzo agli anelli. Nel settore femminile abbiamo una visione un pochino più rosea, perché abbiamo tutta la squadra qualificata, quindi potremo entrare nelle prime otto squadre più forti al mondo e disputare la finale. Nei singoli attrezzi abbiamo delle punte fondamentali come Vanessa Ferrari ed Erika Fasana, vedremo quindi di poter arrivare a un risultato superprestigioso con una finale di specialità e con la conquista di una medaglia. Nella ritmica, invece, andiamo per vincere, per conquistare l’oro, la nostra squadra è favorita insieme alla Russia. Nella ritmica, ormai da dieci anni, vinciamo medaglie su medaglie, complimenti quindi a tutto lo squadrone, all’allenatrice Emanuela Maccarani e al suo staff per il grande lavoro svolto in questi anni.
Prevedi la nascita di un nuovo Igor Cassina?
Ci sono degli atleti che hanno delle caratteristiche convincenti, che fanno intravedere la possibilità di poter realizzare qualcosa di bello. Se vogliamo entrare nello specifico del mio attrezzo, la sbarra, c’è un atleta che promette molto bene, è Carlo Macchini, marchigiano di Fermo. Si tratta di un atleta che ha una qualità, quella di essere un gran tempista, quindi di sentire bene le frustate, di riuscire a gestire bene ogni singola evoluzione e quindi il suo corpo, attraverso un attrezzo molto insidioso e molto imprevedibile come la sbarra. Esegue già il movimento Kovacs da diverso tempo e sta già studiando il movimento Cassina, quindi fa ben sperare in funzione di un risultato importante nei prossimi anni.
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