Sottotitolo: Maroni, governatore della nostra terra, non aveva perso tempo e per l’anno 2014 aveva previsto la festa della Regione Lombardia. Come poteva lo stesso non pensare al grande Butti da Viggiù, ad Alberto da Giussano, e alla Lega lombarda?
Pochi cercano notizie meno banali della Lega Lombarda, della battaglia di Legnano del 29 maggio 1176, della secessione reale tra le città lombarde, con Como, Pavia, Lodi ed anche i nostri agguerriti velatesi, schierati con Federico Barbarossa contro Milano ed altre città della Lombardia di allora, molto più estesa di quella odierna. Insomma, comaschi, pavesi, lodigiani e brianzoli e noi bosini della fascia nord de Varés cosa dovremmo festeggiare se abbiamo perso?
La festa lombarda, pensata male e finita peggio nel 2014, si risolse il 29 maggio con un bel brindisi al Pirellone, se non ricordiamo male.
La data però era perfetta!
Noi varesini pensammo subito ad una “Contro festa”, una festa che mettesse in luce e celebrasse i valori che unirono tutti gli italiani, a Curtatone e Montanara. Altra battaglia, quella del 29 maggio 1848, dove un battaglione di soli studenti universitari, soprattutto toscani e napoletani, comandati dai propri docenti, volontari pronti a battersi per l’Unità e l’indipendenza di tutto il Paese, tennero testa alle truppe del boia Radetzky che tentava una manovra di accerchiamento. Organizzammo noi da Varese la “Contro festa lombarda” con non poche resistenze da parte della Giunta comunale di Curtatone e Montanara di allora, definita civica, come del resto chi scrive potrebbe definirsi Prevosto di Varese.
Civici si nasce ma troppi lo diventano.
Vollero in Comune il discorso scritto, una settimana prima. Approvato, non fu naturalmente letto, scegliendo di dire altro. Una garibaldinata. La Giunta è cambiata e noi torneremo a Curtatone e Montanara ma non per fare “Contro festa”. Non ci son validi motivi, perché Albertone da Giussano sta scendendo dal Carroccio facendosi strada con lo spadone in un camp de meregùn, ma perché, sempre noi varesini abbiamo chiesto di tenere a Curtatone un’assemblea di tutte le associazioni risorgimentali che compongono il Comitato nazionale, per trovare le strade, facendo rete, a livello istituzionale, perché ad esempio nei licei si studi finalmente il Risorgimento italiano e si presti la dovuta attenzione ai valori e alle lotte che portarono, dall’età napoleonica fino al 1918, all’Unità e all’ indipendenza del Paese.
Certo, ci sono le sezioni dell’Istituto Nazionale per gli Studi risorgimentali, ente che ha pure una rivista ed una sede al Vittoriano, come tutti gli italiani ben precisamente sanno e chi sommerge di iniziative e ricerche e documenti e manifestazioni, ma si sente la necessità di liberarsi dalle muffe. Il 28 maggio varesini saranno a Curtatone e domenica 29 maggio ci aspetta un bel corteo con due bande musicali, associazioni d’arma e militari in divisa storica in Piazza Podestà a Varés, piena di tricolori, in barba a quelli che volevano, solo sette anni fa, spostare la statua del Garibaldino per fare “pulizia“.
Ecco, siamo perfettamente d’accordo, adesso è l’ora di fare finalmente ”pulizia”.
Viva l’ Italia.
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