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Politica

CARO FUTURO SINDACO

OVIDIO CAZZOLA - 20/05/2016

grandhotelHo fatto una lunga esperienza amministrativa nella nostra città. Undici anni come consigliere, sei come assessore alla Pubblica istruzione e Cultura, con supplenze abbastanza frequenti all’Urbanistica. Come assessore mi trovavo nella Giunta di Mario Ossola.

Da molti anni, ormai, mi occupo di problemi urbanistici. Ho più volte messo in evidenza la necessità di affrontare i problemi della città reale, che comprende numerosi Comuni dell’area varesina, per la difesa e la valorizzazione delle sue bellezze, per un progetto comune culturale, sociale ed economico. Ho più volte anche ripetuto la necessità che sia in particolare il Comune di Varese a promuovere questa non rinviabile collaborazione.

La situazione attuale, che voglio definire ‘drammatica’, necessita di una visione strategica e di immediate decisioni per modificare profondamente le condizioni di vita in questa città perché è questa volontà di scelte urgenti che la situazione pretende.

Il Sindaco si ponga i seguenti interrogativi. Può essere ancora accettata la subordinazione della vita di ogni giorno al traffico veicolare? Può essere ancora accettato che gli anziani che non guidano un’automobile e non possono raggiungere un supermercato siano ogni giorno in difficoltà per fare la spesa quotidiana? Che i cittadini e i bambini abbiano pochi spazi verdi per le relazioni sociali e per i giochi, raggiungibili con percorsi protetti dai pericoli di una mobilità veicolare che pretende garanzie di prevalenza sulla pedonalità e velocità di movimento?

In una visione strategica del futuro necessario per questa grande città, si pone anche, da subito, la necessità di affrontare la condizione di vita dei suoi cittadini che richiedono immediate decisioni e realizzazioni pure immediate o nel breve periodo.

Se fossi Sindaco, con l’avvio urgente di un adeguato Piano della mobilità, definirei finalmente in tutto l’abitato e nelle connessioni con le sue articolazioni storiche e recenti la indicazione e protezione di percorsi pedonali protetti.

Avvierei l’individuazione (anche Milano si sta ponendo il problema) di un organico ripensamento della città da riorganizzare in corrispondenza dei luoghi delle relazioni sociali, delle sedi culturali, religiose ed educative dando a questi luoghi l’evidenza e le dotazioni complementari e di immagine necessarie.

Definirei percorsi ciclabili al riparo dal traffico veicolare, ma con accorgimenti che contengano la velocità ciclistica.

Ridurrei drasticamente la velocità urbana consentita oggi ai veicoli. Rafforzerei la polizia urbana e la sua presenza effettiva, diffusa, mobile e continua, intransigente ed educativa in tutta la città perché nuovi comportamenti virtuosi si affermino finalmente a favore di una città esemplare che rispetta la persona e la vita.

La diffusione e l’affermazione dei grandi supermercati deve essere integrata dall’impianto di piccoli esercizi di offerta di prodotti che assicurino la spesa quotidiana degli anziani e dei meno abili sempre più numerosi come le statistiche e la nostra osservazione quotidiana verifica. I luoghi centrali della nuova articolazione urbana sono i luoghi opportuni dove avviare queste attività. Che non possono essere affidate solo alla loro autosufficienza commerciale ma che debbono essere sostenuti anche dal supporto economico pubblico.

Questa generale e articolata attenzione coinvolgerà estese disponibilità, anche volontaristiche. Da parte di anziani pensionati ancora attivissimi, da parte di giovani ancora senza occupazione stabile in cerca di esperienze gratificanti.

Anche queste disponibilità costruiranno una città diversa.

Con simili premesse amministrative, il sindaco si potrà dedicare ai grandi temi che la città aspetta siano affrontati, a partire dal sistema dei trasporti su ferro, che risale alla seconda metà dell’Ottocento, considerando una sua più diffusa accessibilità con nuove fermate lungo le linee esistenti e la stazione unificata: non si faccia ingannare solo dalla novità del futuro collegamento Arcisate-Stabio, considerando le nuove esperienze di trasporto urbano europeo su rotaia, come avevano indicato i redattori del PRG di Varese negli anni ’90 scorsi: e avviando concretamente la collaborazione con i Comuni della città reale che si estende tra la nostra montagna, le nostre valli, il nostro lago: la nostra bellezza. Che vennero ad ammirare più di cento anno fa imperatori e regine.

Affronti finalmente la desolante condizione dei grandi lasciti di un turismo perduto, non definitivamente, che ci guardano ogni giorno dal Campo dei Fiori e dal suo Hotel. Consideri in misura adeguata e rispettosa l’accessibilità a S. Maria del Monte, superando irragionevoli autosilo. Riprenda il nostro rapporto con il Canton Ticino interrotto dalle vicende militari e politiche di 500 anni fa. Per la sua rilevanza economica,culturale, sociale. Sarà solo la rilevanza della città reale che consentirà di affrontare questa fraternità storica, in una prospettiva di convenienza reciproca.

Caro futuro Sindaco, dovrai darti da fare. Se vorrai, come spero.

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