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Cara Varese

VOGLIA DI TESTIMONIANZA: UN BENE

PIERFAUSTO VEDANI - 13/05/2016

Una partecipata assemblea nel rione di San Fermo nel 2009

Una partecipata assemblea nel rione di San Fermo nel 2009

Della incontentabilità umana abbiamo a disposizione secoli di storia per capire che siamo pronti a rilevarla soprattutto quando si presenta come limite negativo. A questa regola non possiamo sfuggire nemmeno noi oggi, in occasione di un evento che è un passo nel cammino della pratica democratica: la presentazione delle liste dei candidati alle elezioni comunali. Sono numerosi, quasi un battaglione, a dimostrazione che la città ha capito l’importanza di una reale partecipazione alla vita pubblica, che alla classe politica, in difficoltà su diversi fronti, è il momento di offrire collaborazione anche attraverso lo stimolo di nuove presenze, di sensibilità innovative, di voglia di riscossa.

Questa è la lettura che ritengo corretta e doverosa della notevole offerta, che viene anche dal basso, di una attenzione, di una partecipazione diretta alla vita della comunità.

Per anni tutti abbiamo sottolineato che Varese rispetto al suo passato, alla sua storia civica fosse da tempo in fuga, cioè non desse più gli apporti di un tempo per esempio con gente preparata come i professionisti.

Oggi abbiamo una soluzione di continuità, molto interessante, di un rapporto tra Comune e cittadini con problemi negli ultimi 40 anni per l’arroccamento della politica che per i suoi ranghi preferiva dare la precedenza agli ubbidienti rispetto a chi aveva ben altre doti.

Sicuramente per una nuova città si sono messi in competizione candidati che per varie ragioni avranno un futuro difficile se non impossibile; essi saranno sempre orgogliosi di questa partecipazione: perché esserci è una bella testimonianza che prevale su critiche e illazioni, sul fastidio di chi, magari dopo aver condannato per anni assenteismo e lontananza della comunità dalla più importante istituzione civica, oggi critica una adesione che è sempre e comunque un evento positivo.

La città si scuote, indica come prezioso il recupero di un valore come la partecipazione, calpestata, non solo a Varese, dopo essere stata rivalutata e istituzionalizzata anni fa con i Consigli di circoscrizione. Furono un valore aggiunto, ma poi snobbato dal Consiglio comunale stesso che si comportava verso chi si impegnava nei mondi piccoli della città da sempre lontani. Come Milano da sempre fa con Varese.

Credo che questa lontananza sia stata bene messa a fuoco dal candidato Galimberti che ha voluto una serie di contatti diretti con i quartieri e ha promesso di portarvi la Giunta per discuterne i problemi.

Certamente ogni lista in lizza è portatrice di idee interessanti, ma propositi e promesse fatti da tutti i contendenti mancano di un dato fondamentale, il relativo costo, che non solo è doveroso ipotizzare con cifre credibili ma deve essere rapportato e contabilizzato nel quadro di una presumibile disponibilità finanziaria annuale del Comune, ricavabile dai bilanci precedenti.

Credibilità. Le istituzioni nazionali ne hanno persa molta, assieme alla faccia, quando si parla di soldi, di compensi, di vitalizi. Ecco, di compensi e di riforme si dovrebbe parlare a proposito dei Comuni che sono grandissime aziende nelle quali chi ha responsabilità enormi non viene retribuito adeguatamente.

Come sempre lo Stato burocratico in Italia stravince: soldi a palate per i titolari degli incarichi nella sua foresta quando per i sindaci di città come la nostra sono previsti compensi lordi di 4 mila euro. I sindaci non hanno tempo da riservare alla loro professione e il fine settimana lo dedicano sempre a compiti di rappresentanza.

Forse è tempo che anche i comuni siano considerati quello che in realtà sono, vere e proprie aziende. Che possono tenersi i consiglieri che hanno, ma dovrebbero avere meno assessori e un sindaco considerato manager.

Accontentiamoci per il momento di quello che abbiamo.

Che è molto se a casa nostra guardiamo al patrimonio di onestà che ci lasciano i 10 anni di Attilio Fontana. Sono una bella voce in qualsiasi bilancio.

 

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