Sarò Breve

SI ANNUNCIANO REPLICHE

PIPINO - 03/02/2012

In quel tempo, che non è poi tanto lontano, le turbe erano turbate dal baratro che si apriva davanti a loro. Stavano per perdere ogni speranza quando una voce potente discese dal Colle e disse: “SMONTI IL CAVALIERE E MONTI IL PROFESSORE”. E così fu. Con giubilo a sinistra e al centro e grande afflizione a destra. Primo obiettivo del professore sconfiggere l’evasione fiscale. Mandò quindi a Cortina una legione di cacciatori di feste con l’incarico di scovare i signori che folleggiavano e se la spassavano senza ritegno. I cacciatori credettero di identificare gli evasori nei possessori di SUV, nei signori che alloggiavano nei più lussuosi alberghi, negli habitué delle più sfavillanti boutique, nei frequentatori dei più accreditati ristoranti, nei clienti e nelle clienti delle più prestigiose gioiellerie. E fu un errore, anzi un’ingiustizia.

Evidentemente il professor Monti ignorava e ignora che quella è tutta gente che va lì per evadere sì, ma solo dalla noiosa realtà quotidiana. Come si fa a pretendere tasse e scontrini da questi benemeriti la cui unica “colpa” è quella di dare lavoro a proprietari e personale degli hotel, ai gioiellieri, ai baristi, ai camerieri e via spendendo? Quanto ai SUV, risultano quasi tutti di seconda mano, appartenenti perlopiù a ignari poveracci o a persone ridotte in miseria proprio per quegli acquisti. Lo ha rivelato, con insolita serietà, un cortinese d’elezione, il supercomico dei cinepanettoni Massimo Boldi detto Cipollino. E allora ci vuole un bel coraggio a pretendere tasse da tali sventurati. I quali, non trovando sul luogo alberghi a una o due stelle, devono per forza adattarsi a chiedere ospitalità negli alberghi di lusso.

Li vedono entrare nelle sfavillanti boutique e nelle più prestigiose gioiellerie? Embè, che significa? Entrano per scimmiottare i ricchi, ma ne escono com’erano entrati, senza uno spicciolo, senza l’ombra di uno scontrino in tasca.

Ciononostante, lo sciagurato esperimento si è ripetuto a Portofino, poi a Roma e a Milano, mentre si annunciano repliche in altre città, persino al Sud. Ma si può? Uno Stato serio, uno Stato che vuole davvero risanare il bilancio, dovrebbe bussare ad altre porte, stanare per esempio i disoccupati. Che sono tantissimi, e non ce n’è uno che paghi le tasse. Vergogna!