Come più volte ho scritto, sconfiggere l’inquinamento soprattutto di polveri sottili, che attaglia il sistema respiratorio dei lombardi nel periodo invernale, ha bisogno certo di interventi strutturali ma anche di un cambio di mentalità dei cittadini, volto a cercare di ostacolare comportamenti egoistici che oltre a fare male a se stessi fanno male anche agli altri. Mi riferisco all’uso di sistemi di riscaldamento e a un utilizzo eccessivo e irragionevole dell’autovettura privata.
Questo cambio di mentalità è da essere principalmente e con senso di responsabilità indotto da parte dei Comuni. Questi, però, non potranno agire soli e neppure non essere coinvolti da altri Comuni.
Per fare ciò è, così, necessario coinvolgere un territorio vasto per poter fare un progetto pilota da poter poi estendersi all’intera Regione Lombardia. Il comune di Varese, invogliato a muoversi da parte di Amici della Terra Varese, aveva fatto proprio questo comandamento e aveva istituito una commissione di area con Arpa e Asl che avevano indicato in un piano di azione dalle stesse congetturato.
Ebbene questa commissione si è riunita molto casualmente e nell’ultimo anno addirittura non è mai stata convocata. Inaspettata e, quindi, come un fulmine a ciel sereno per il 20 aprile c’è stata una nuova convocazione di questo consesso. Non ha partecipato a questa la maggioranza dei convocati bensì un numero significativo di questi. Tra gli altri c’era il rappresentante di Asl Varese, quello di Arpa Varese, e il sottoscritto in rappresentanza della Associazione.
Tutti coloro che hanno preso parte all’incontro hanno detto di volere collaborare e, l’assessore alla Tutela ambientale del comune di Varese ha preannunciato che avrebbe diffuso tra tutti i partecipanti un ennesimo documento che avrebbe indicato il da farsi anche sulla scorta delle indicazioni provenienti da Anci.
Ho stigmatizzato il comportamento comunale che nell’ultimo anno nulla ha fatto in un’ottica intercomunale contro l’inquinamento dell’aria. Quanto ho scritto due settimane fa sulle proposte statali per ridurre l’inquinamento dell’aria potrebbe essere un buon banco di prova. Vedremo (con mia speranza) se potranno finalmente mettersi in atto iniziative intercomunali e stabili per poter affrontare tutti i problemi indotti dall’inquinamento dell’aria.
Si può continuare così? Ha senso la politica dello struzzo, nell’attesa che qualche pioggia e la crisi economica ci facciano dimenticare l’emergenza quotidiana, anche se poi la diffusione sempre maggiore di malattie da inquinamento torna a suonare campanelli di allarme? La politica può continuare a disattendere la sempre maggiore sensibilità e attenzione dei cittadini ai temi ambientali?
La risposta sembrerebbe ovvia ma evidentemente così non è perché poi poco o nulla accade. Finito un inverno ne arriverà… verosimilmente un altro, non sarebbe quindi male prevedere questo evento straordinario per tempo?
Ora che si è compresa l’importanza di muoversi in gruppo anche fuori dai confini comunali, forse si comprenderà anche la necessità di fare partecipare alle decisioni del palazzo (chiaramente sotto forma di pareri) tutti gli interessati, come anche a rispondere alle lettere ricevute. Speriamo davvero che questa convocazione significhi una volontà di cambiamento da parte della maggioranza comunale.
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