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Io & Lui

LA MORSA E IL CIRCOLINO

LUCIANO DI PIETRO - 03/02/2012

 

Alzo gli occhi dal giornale e faccio alla Lui, che sferruzza l’ennesimo maglione:

- Il giornale dice che l’Italia è nella morsa del gelo.

- E già, siamo in inverno.

La Lui (Luisella, mia moglie) quando lavora è sempre laconica e coglie l’essenziale.

- Freddo polare e neve, cara mia, scuole chiuse un po’ dappertutto. Un medico professore, qui, dice che soprattutto i bambini e gli anziani devono evitare di uscire all’alba e di sera.

- Dev’ essere lo stesso professore che a luglio consiglia che i bambini e gli anziani non escano nelle ore più calde… si vede che ha studiato! Scommetto che consiglia anche di mangiare arance per la vitamina C.

- Come fai a saperlo?

- Mi piace tenermi aggiornata – fa lei e si immerge sempre più tra le lane del maglione.

- C’è poco da ridere, cara mia! Nell’Europa orientale temperature a picco fino a venti sottozero e già qualche decina di morti per colpa del freddo!

- Chi erano?

- Come, chi erano!

- Eh sì, chi erano? Dei dottori, dei ragionieri, qualche idraulico, un’infermiera…

- Ma cosa dici! Erano dei poveracci senza tetto!

- Allora non è mica il freddo che li ha uccisi – dice la Lui interrompendo per un attimo il lavoro.

- Ah no, e chi è stato?

- Sono morti perché non avevano un tetto, poveretti, mica per colpa del freddo. Il freddo fa il suo mestiere, ma colpe non ne ha. Anche tu muori se ti sdrai di notte su una panchina a venti sottozero, ma è colpa tua, che una casa ce l’hai.

Devo ammettere che la Lui ha una sua logica. Devo averla sposata per logica.

Cambio discorso e le annuncio:

- Sai cosa ti dico? Io affronto la morsa del gelo e vado al Circolino. Non rinuncio al mio cafferino corretto sambuca. E dò un’occhiata ai tavoli del pinnacolo. Sai per caso dove è finita quella calzamaglia che avevamo comprato per andare in Germania?

- La vuoi mettere?

- Caspita! Siamo nella morsa del gelo!

- Vado a vedere.

E la Lui, depositaria dei tesori e dell’abbigliamento di casa, torna dopo due minuti con la calzamaglia che penzola come due orecchie d’asino all’ingiù.

- E quel maglione irlandese di lana di pecora grosso come un piumino, sai dov’è?

- Ma se dici che puzza come un caprone!

- Vero, ma se non lo metto adesso quando lo metto? Non so se hai capito, ma fuori c’è il freddo polare, c’è l’ondata siberiana!

- Io sono andata in balcone questa mattina presto, in vestaglia, per vedere le piante. Freschino sì… ma sono stata fuori cinque minuti e non mi pareva chissà che. Comunque il maglione è nel tuo armadio nell’ultimo cassetto in basso, quello che non apri mai. Ci sta dentro solo lui.

Sciarpa, cappello, guanti, giaccone imbottito e la saluto.

- Attento a non scivolare!

La Lui ha sempre avuto il pregio di esprimere più concetti in una frase sola: in questo caso la cura per la mia salute insieme con l’apprensione per la sua vedovanza.

Torno dopo un paio d’ore.

- Varese deve avere proprio un microclima.

- Perché?

- Sono un po’ sudato.

- Ti sei coperto troppo.

- Ma il freddo polare…

- Novità al circolino? – Chiede la Lui con vaghissimo interesse.

- Niente…Ah, sì! Sai il Clodoveo, quel vedovo di settantadue anni? Si è risposato!

- Ha fatto bene. Non è bene che l’uomo viva solo…

- Vale anche per le donne?

- Dipende…

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