A partire dal primo femminismo degli anni ’50 diverse sono risultate le impostazioni del gender. S’è fatta distinzione tra sesso biologico (sex) e identità sessuale (gender), stabilendo una preminenza della dimensione socio-culturale su quella psicofisica. Il fine una nuova cultura delle relazioni intercorrenti tra uomo e donna capace di scongiurare il potere che uno ha sull’altra nel senso di una antropologia relazionale controcorrente rispetto alla tendenza disgregativa della cultura sessuale contemporanea. Di fronte al modello biblico si pone quello evoluzionistico quanto alla differenza sessuale.
Siamo in tempi in cui la tecnologia più ancora della scienza ha distrutto l’idea di una natura immutabile dell’uomo, cambiando radicalmente il mondo. Per Gunter Anders l’uomo non è più solo un dominatore, ma un creatore, col pericolo di diventare un oggetto della tecnica, con perdita di ogni senso del limite, mentre centro e fine di ogni conoscenza e di ogni tecnica non può essere che la persona umana, tenendo bene assieme permanenza e cambiamento.
Nel 1982 il Time dichiarava il computer Person of the Year e il termine postumano è entrato nel lessico accademico a fine anni ’70. Corretto si presenta comunque l’uso etico della tecnologia finalizzato all’espansione delle capacità umane, senza che ci si debba arrendere ai diritti rivendicativi e alle pretese del singolo soggetto in tempi di disgregazione atomistica della società umana.
Si propongono alcune osservazioni: il passaggio dal corpo biologico a quello umano non viene stabilito una volta per tutte né dal discorso scientifico, né dalle mode culturali; lo si attraversa all’interno e ognuno a suo modo. L’incompletezza comunque non trova il suo compimento nella complementarità. Nulla in un essere umano è semplicemente organico, perché tutto è già simbolico, anche nel modo di esperire il mondo emotivo prima ancora che nel pensiero. Anche il corpo però esercita un’azione sul pensiero e sul desiderio umani: in questo corpo vissuto esso stampa l’orizzonte dell’esperienza, traccia impronte simboliche da decifrare.
La differenza sessuale è orizzonte o apertura di senso fondata sulla sensibilità dell’esperire. Altro rilievo: per l’uomo l’attesa del figlio si compie fuori di sé (passando per il corpo di lei o volgendosi alla violenza e al dominio). Ma l’amore è generativo proprio finché non abolisce le differenze, ma le mette in circolo. La differenza sessuale non deve essere vissuta come luogo inospitale di aperte e insistenti conflittualità, ma diventare la scommessa per nuovi cammini di umanità. È il luogo dove ci si educa al desiderio dell’altro. La differenza è la cosa più preziosa, perché essa è il posto vuoto custodito per l’altro.
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