Vorrei che i nuovi candidati a divenire sindaco di Varese, s’impegnassero a realizzare quello che al momento sembra essere un vero proprio sogno. Ho voluto però non perdere tempo per fantasticare e da pochi giorni ho proposto al sindaco di partecipare al nuovo bando sulla mobilità sostenibile presentato dallo Stato.
Desidererei, infatti, poter avere una città senza il traffico e l’inquinamento che c’è ora. Ciò nel Nord Europa è divenuto una realtà. Una città che lo voglia, può eliminare le automobili private in forza di un’applicazione Web che calcola in diretta il percorso da coprire solo con mezzi pubblici, treni biciclette e servizi di condivisione incrociando variabili come condizioni di traffico e meteo. È lo scenario delineato da una studentessa ventiquattrenne, della Aalto University e commissionato dal Dipartimento per la pianificazione urbana del Comune di Helsinki che punta a realizzarlo entro il 2025.
L’idea alla base è semplice: la priorità deve essere non più come tempo addietro il possesso ma l’esperienza condivisa, il consumo immediato, la fruizione del servizio. La libertà non deriva dal movimento fisico ma da quello virtuale, dalla possibilità di ottenere informazioni, risolvere problemi, e soddisfare esigenze attraverso la Rete.
Una svolta culturale e politica già in corso, che si traduce in una piattaforma con pagamenti unificati dove saltano le tradizionali strutture di monopolio e tra i tanti Uber vince l’offerta migliore, per il cittadino, reso autonomo dalle capacità tecniche individuali e da un dispositivo che integra pubblico e privato puntando sul digitale, senza tralasciare aspetti molto concreti, come gli armadietti disseminati lungo il tragitto per custodire gli oggetti di intralcio agli spostamenti. La mobilità che diventa servizio, la città spazio di condivisione.
A Helsinki già esistono sistemi di noleggio bus di via app. Il progetto realizzato dalla studentessa dovrebbe vedere le prime sperimentazioni realizzate entro l’anno in corso. La Finlandia appare correre veloce, Varese potrebbe correre con minore intensità? Forza sindaco!
Ho letto sul Sole 24 ore, l’altra settimana, che sarà esaminato il 20 aprile lo schema di decreto del ministero dell’Ambiente che disciplina il programma sperimentale di interventi per la mobilità sostenibile negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro. Ha deciso così la Conferenza unificata chiamata a esprimere un parere sul provvedimento e sui criteri di presentazione dei relativi progetti.
Lo schema di decreto attua l’articolo 5 della legge 221/2015 che, in linea con gli obiettivi nazionali e comunitari di riduzione dei livelli di inquinamento dovuto ai mezzi di trasporto, destina 35 milioni di euro al finanziamento di progetti di mobilità alternativi. In particolare il decreto sottoposto alla Conferenza unificata individua il cofinanziamento da parte del ministero dell’Ambiente del programma sperimentale e disciplina la procedura di presentazione e di ammissione dei progetti, le modalità di trasferimento delle risorse agli enti locali, i casi di rimodulazione dei progetti ammessi e di revoca dei finanziamenti concessi.
Varese non può perdere questa occasione che intende fornire il Governo del paese. I contributi possono essere dati a comuni con 100.000 abitanti ovvero a più comuni che associandosi si rivolgono a questo numero di cittadini. Varese, che non raggiunge questa quota di abitanti, è invitata a muoversi e a trovare forti alleanze. Ho sollecitato il sindaco a convocare alla sua presenza i Sindaci dei comuni limitrofi al capoluogo. Ho consigliato, pure, al sindaco di attrezzarsi perché l’area varesina possa affrontare i problemi di inquinamento che sono stati evidenti nell’inverno senza pioggia.
Possono essere finanziate iniziative di car-pooling, di car-sharing, di bike-pooling e di bike-sharing, la realizzazione di corsie protette per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria. Tali programmi possono comprendere la cessione a titolo gratuito di “buoni mobilità” ai lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili.
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