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Economia

L’INEVITABILE SCELTA

GIANFRANCO FABI - 08/04/2016

La sede Whirlpool a Comerio

La sede Whirlpool a Comerio

La sede centrale della Whirlpool, a Benton Harbor nel Michigan è per molti aspetti simile a quella di Comerio, dove la multinazionale americana aveva insediato negli ultimi anni la sede centrale europea, sede che ora verrà in poche settimane trasferita in alcuni degli spazi lasciati liberi dall’Expo 2015.

Anche a Benton Harbor c’è il lago, anche se è un lago tanto grande che sembra un mare.

Anche a Benton Harbor c’è una grande, grandissima città vicina: Chicago con università, scuole, ospedali e uno degli aeroporti più frequentati del mondo. Ma la capitale dello Stato del Michigan è Detroit, molto più lontana, ma comunque è una città che ha saputo reinventarsi dopo la grave crisi dell’auto.

Anche a Benton Harbor ci sono impianti sportivi, campi da golf, piste ciclabili.

Anche a Benton Harbor la Whirlpool è il centro di ogni attività economica, con uffici, fabbriche, centri di ricerca, poli logistici dedicati.

Come mai allora questa grande multinazionale non ha conservato in Europa gli stessi paradigmi, gli stessi stili di gestione operativa che ha mantenuto negli Stati Uniti?

E perché preferisce la periferia di Milano alle colline del Varesotto, la facilità dei collegamenti alla qualità della vita che garantiscono i boschi del Campo dei Fiori e il panorama dei laghi?

In fondo a Varese una multinazionale può trovare una scuola unica per i figli dei dipendenti, come la scuola europea. Così come collegamenti (quasi) rapidi con il grande aeroporto della Malpensa e un Paese con tanti lati positivi, come la Svizzera, a due passi.

Perché Comerio non poteva restare la Benton Harbor d’Europa?

La risposta è una sola e si chiama “Innovazione”. Se i progetti sul campo andranno in porto la sede dell’Expo 2015 è destinata a diventare il polo di attrazione di uno dei più importanti poli di ricerca e sviluppo di questo nostro Vecchio continente. Si sta già lavorando per insediare un centro di ricerca sui temi della salute e dell’invecchiamento gestito dall’Istituto italiano di tecnologia di Genova in collaborazione con le tre università scientifiche milanesi: il Politecnico, la Statale e la Bicocca. A questo centro il Governo ha promesso 1,5 miliardi di euro in dieci anni. Le strutture dovrebbero tuttavia occupare un’area solo di circa 30mila metri quadrati sul milione in totale di Expo. È poi  di pochi giorni fa la notizia che l’Ibm insedierà a Milano un grande centro di calcolo per la gestione informatica di tutte le sfide in campo sanitario.  L’Assolombarda, l’associazione delle industrie milanesi, ha messo dall’anno scorso tra le priorità quella di fare di Milano la capitale dell’innovazione non solo strettamente tecnologica, ma anche nella ricerca pura così come nella cultura.

Il polo dell’Expo può quindi diventare un luogo dove si incontrano le persone, dove si respira la sfida positiva del cercare una soluzione nuova a problemi  nuovi, dove l’innovazione coinvolge tutti gli elementi della vita di un’impresa, dalla gestione del personale all’amministrazione, dalla revisione contabile alla logistica.

L’arrivo di Ibm e Whirlpool a Expo può fare da elemento trascinatore per scelte analoghe per piccole o grandi realtà industriali. Con un beneficio per tutto un Paese come il nostro che ha bisogno come l’ossigeno di recuperare competitività e motivazione.

Whirlpool comunque lascerà a Cassinetta i suoi attuali impianti produttivi mentre si è iniziato a discutere sul futuro degli uffici direzionali di Comerio.

Il problema a questo punto è come far diventare positiva quella che comunque è una pessima notizia per Varese anche se è sicuramente rassicurante che la sede Whirlpool rimanga in Italia e soprattutto che si insedi a Milano. Il ruolo della Regione è a questo punto fondamentale per non far diventare Comerio uno dei tanti esempi di archeologia industriale.

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