La mia candidatura a sindaco di Varese è nata da un fattore di passione e di amore vero per la città il territorio ed i cittadini. Questa la risposta di rito di qualsiasi candidato sindaco della terra, scontata, a volte reale.
La motivazione di amore e passione io però ormai la ritengo vera e “onesta” intellettualmente solo se proferita da persone come me, Daniele Zanzi, ed altri comuni cittadini che da tempo lottano e mettono la faccia per la città con passione ed ideali di fratellanza.
Non riesco più da tempo invece a credere che un politico o un candidato a servizio dei partiti possa davvero fino in fondo essere spinto da un tale forte ideale.
L’ideale vero di un candidato di partito non è la città ma il potere e la spartizione di incarichi che deriva da una vittoria elettorale, altrimenti non investirebbero così tanti soldi per la campagna elettorale, i quattrini si spendono quando si pensa di avere dei ritorni.
Se ci fate caso nonostante la campagna elettorale, un po’ come il Natale, trasforma tutti in bravi e buoni. Chi non è abituato a compiere determinate quotidiane azioni di convivenza deve ostentarle continuamente tramite media, riunioni pubbliche e questa è la prova che tali gesti sono assolutamente costruiti, dettati da spin doctors o dai vari capi politici che manovrano i fili del teatrino.
Tempo fa ho avuto una bruttissima esperienza proprio in Provincia (Villa Recalcati) dove ho personalmente verificato, in qualità di AD di una società partecipata, quanto poca volontà esista in certi ambienti di fare davvero qualcosa per il territorio, o ci si assoggetta ai poteri forti ed ai loro interessi o si viene distrutti e questo è un altro motivo per cui posso assolutamente affermare che i nostri candidati di partito non avranno mai le mani libere di poter agire. Io sì!
Cosa farò se dovessi essere eletto? Continuerò a vivere tra la gente, ad ascoltare, a mettermi in gioco, a mettere la faccia, a mettere in dubbio qualsiasi cosa che penso attraverso il confronto anche forte ma leale.
Bisogna fare rete, è vero, ma con il popolo, bisogna conoscere le effettive esigenze della città e non imporre qualsiasi idea venga in mente.
In piazza Repubblica per esempio pensano a grandi opere, io invece ad un enorme spazio verde dove ci sia un parco giochi per bimbi normodotati e non, strutture per anziani, un biglietto da visita bellissimo a basso costo e che riunisca le persone, le famiglie, i bambini e di conseguenza allontani bivacchi di persone non gradite.
Bisogna creare gioia di vivere con strutture accessibili a tutti, fare in modo che le grandi opere di efficientamento energetico e di riqualificazione ambientale possano essere davvero fatte, ma per poterle fare davvero abbiamo bisogno di combattere la corruzione che è quella che blocca il vero sviluppo economico finanziario, (meritocrazia e non spartizioni di potere). I cittadini devono riunirsi in comitati rionali ben organizzati ed in contatto con la pubblica amministrazione, devono “denunciare” i problemi ma affiancare le possibili soluzioni devono tornare a sapere che sono loro la linfa vitale di Varese e non i politici.
La politica è servizio, non uso del potere. La politica è un servizio ai cittadini. La lista Varese civica considera l’elemento umano, il cittadino deve essere il reale obiettivo di una scelta.
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