L’assessore Ghiringhelli propone di ricavare un campo di bocce al posto dei residui e demolendi gradoni di piazza Repubblica? Beh, può anche fare di più e di meglio: se allarga il tiro alle vie limitrofe (bastano la via Magenta e la via Fratelli Pavesi), grazie alle buche che tappezzano gli pseudo-marciapiede ci ricava un bel campo da golf che scatenerebbe la fantasia progettuale del grande Jack Nicklaus…
Scherzi a parte, piazza Repubblica continua ad essere un errore e un orrore anche adesso che il suo destino sarebbe segnato e, per fortuna, sarebbe indirizzato a qualcosa di meglio dell’obbrobrio che ci siamo beccati per decenni. Quella povera piazza ne ha viste di tutte, dal giorno in cui fu snaturata rispetto alla versione originale (la mai dimenticata piazza Mercato) e a quella cintura perimetrale di piante che non si capisce perché sia stata rimossa. Ma tant’è, ormai è fatta e pensiamo anche che chi a suo tempo ha progettato i fatidici gradoni – con relativi camminamenti interni – non immaginasse certo la deriva delle etnie e dei popoli che ha creato i ben noti e odierni problemi.
Semmai – e qui passiamo all’occasione persa – quella versione della piazza avrebbe dovuta essere seguita meglio dalle amministrazioni che si sono succedute: gli spazi per imbastire delle iniziative c’erano (se vogliamo c’era perfino un abbozzo di anfiteatro…), il guaio è che sono drammaticamente mancate le idee. Ora il dilemma è duplice: usiamo la piazza – a maggior ragione se tornasse “piatta” come un tempo – per farci attività sportive e di ricreazione, in attesa di partire con i lavori dettati dal nuovo masterplan? Dobbiamo coprire la fatiscente facciata della ex Caserma, lato via Spinelli?
La risposta è sì in entrambi i casi. Tanto per cominciare, non si capisce perché si continui a perdere tempo sulla destinazione a playground della piazza (destinazione provvisoria, ovvio, anche se nel futuro sarebbe carino che lo sport avesse lì un suo spazio): calamiterebbe giovani, vivacità, attenzione. Dove stanno i dubbi? E perché ancora non è già avvenuto, al di là delle rampette dello skateboard? Quanto al telone copri-ignominia, può anche essere che sia un mezzuccio elettorale della giunta uscente per lanciare i candidati della sua area (dubbio: hanno poco altro da mostrare o il lenzuolone è, metaforicamente, un sistema per coprire il poco che è stato fatto in questi anni?). Però è anche un modo per mettere fine a uno sconcio e per dare un’idea di come sarà la futura piazza.
Anche qui, comunque, siamo in clamoroso ritardo: non avevano detto che avrebbero coperto l’orrore in tempo per l’Expo. In realtà io temo un’altra cosa, che va oltre gli opportunismi delle elezioni (più o meno) in arrivo: mi sa che quel telone sarà, per tanto, tanto tempo ancora, l’unica cosa che avremo della futura piazza.
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