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Parole

SE SI ESAGERA, SOLO UN PO’

MARGHERITA GIROMINI - 01/04/2016

esageratiUn giornalista nostrano ha usato l’espressione “un po’ esagerato” in un articolo che riferiva di certi comportamenti, a mio avviso di una certa gravità. È per questo che mi sono interrogata sul perché oggi siamo tanto permissivi nei confronti di chi sbaglia in modo così grossolano, e condiscendenti verso chi inficia principi etici che sono il fondamento della convivenza civile, e rinnega l’esistenza di quel punto di incontro dove convinzioni religiose e convinzioni laiche si sovrappongono e spesso si fondono.

Siamo affetti da buonismo o da reiterato perdonismo. Più facilmente da un comodo menefreghismo che tutto scusa, su tutto sorvola purché si venga lasciati in pace, lontani da discussioni, diatribe, conflitti. Prima di arrivare al pezzo del giovane ma rodato cronista locale, voglio recensire alcuni tra i comportamenti, i gesti o anche solo le frasi, che il contemporaneo senso comune (non “il buon” senso comune) accetta con complice superficialità.

Nel cortile esterno di una scuola varesina, in attesa che suoni la campanella, un ragazzino litiga con un compagno, gli dà uno spintone e lo fa cadere. Il malcapitato picchia la testa sul bordo del marciapiede così il litigio si conclude al pronto soccorso con qualche punto di sutura. Niente di che: il primo ragazzo, quello insofferente, ha “un po’ esagerato” nella reazione.

Quartiere Tuscolano, Roma. Un uomo – serve dire che è cingalese? – attraversa la strada sulle strisce pedonali: l’auto dalla sua parte si ferma per lasciarlo passare, mentre quella che transita sulla corsia opposta gli sfreccia sotto il naso senza fermarsi. L’uomo impreca, o forse no. Ipotizzo che avrà alzato un braccio in senso di disapprovazione, come faccio anch’io quando mi trovo nella medesima situazione. Se teniamo conto di quanti vengono quotidianamente investiti sulle strisce, costringendoci a decidere di attraversare dove capita, il signore cingalese si è comportato in modo normale. L’automobilista scende dall’auto e picchia a sangue l’uomo che finisce in ospedale. Automobilista “un po’ esagerato”?

Germania. Il giovane sindaco della cittadina tedesca di Engelsbrand (già ricordato in un precedente articolo), aveva consegnato a Herr Wilhelm Kusterer, sergente della 16ª SS Divisione Panzer e condannato a due ergastoli dai tribunali italiani per la strage di Marzabotto, un’onorificenza per atti benemeriti. Ma è stato costretto dalla rivolta delle famiglie delle vittime a ritirare il premio conferito al criminale di guerra, a cui, esagerando “un po’”, aveva riconosciuto bravura e sollecitudine verso la comunità.

Ancora in Italia. Una circolare del Miur attribuisce ai docenti competenze troppo specialistiche in relazione alle gite scolastiche; recita, tra l’altro, che “dirigenti scolastici e insegnanti, sia nella fase di organizzazione delle visite di istruzione sia durante il viaggio, sono invitati a vigilare su taluni aspetti relativi alle scelte delle aziende cui affidare il servizio di trasporto, verificando quindi l’idoneità e la condotta del conducente, l’idoneità del veicolo e le altre misure di sicurezza”. Si leva un coro unanime di disapprovazione da associazioni, sindacati, singoli docenti, per le assurde richieste di responsabilità aggiuntive e non legate alla funzione docente. La circolare viene corretta, il suo contenuto chiarito. Anche i responsabili del Ministero dell’’istruzione, università e ricerca hanno “un po’ esagerato”.

Infine, torniamo al primo evento, quello locale. Avranno “un po’ esagerato” tredici varesotti e varesini che fanno parte della nutrita compagnia di 1117 – mille e centodiciassette giovani e adulti di età compresa tra i 25 e i 40 anni – iscritti a un gruppo Facebook dal sinistro nome di “Vessilli neri – boia chi molla”, apertamente simpatizzanti di estrema destra. Sulla citata pagina i tredici hanno inneggiato al fascismo, al razzismo e alla xenofobia. La Procura di Varese ha ipotizzato nei loro confronti i reati di istigazione all’odio razziale. Nel sottotitolo dell’articolo si legge che “hanno un po’ esagerato”. Così la pensa il giornalista. Anche lui, secondo me, ha un po’ esagerato, anche se in buonismo. Perché, voglio ricordarglielo, in casi come questo la tolleranza zero da parte di tutti sarebbe, è, l’unica medicina somministrabile.

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