È una bellissima primavera quella che sta iniziando. Una primavera che con il sole caldo e la bellezza del nostro lago e delle nostre terre varesine potrà, tutti insieme, essere la stagione della rinascita di una città straordinaria come Varese. Una città che ha vissuto stagioni decisamente migliori di quella fredda e immobile che sta attraversando da alcuni anni. Quelle stagioni di crescita, di vivacità, di entusiasmo sociale e imprenditoriale che hanno fatto di Varese un punto di riferimento in Lombardia per il buon vivere e per lo sviluppo economico sano e positivo, e adesso con questa primavera possono tornare e anzi diventare il punto di partenza di una nuova grande Varese anche diversa e migliore di quelle che abbiamo vissuto e ricordiamo fino a qualche anno fa. Perché diverse sono le possibilità che abbiamo e migliori le prospettive.
Certo che per fare tutto questo serve una nuova idea di governo della nostra bellissima città. Serve uscire dal palazzo nel quale sono stati barricati quelli che ci hanno governati in questi anni pensando di poter guidare Varese con il telecomando e che la città potesse perdonare qualsiasi errore e il totale immobilismo semplicemente esibendo qualche simbolo di partito. Per una città migliore serve ascoltare le donne e gli uomini che di questa città sono il cuore e l’anima e che vogliono un futuro per le loro famiglie e i loro figli. Quel futuro che oggi molte famiglie invece vedono più fuori da Varese che dentro. Quel futuro che deve avere le radici ben piantate nella nostra storia e nei nostri valori e di certo nulla ha a che vedere con il trattamento riservato dall’attuale amministrazione al nostro Sacro Monte, dove alla faccia dei varesini è stato progettato un parcheggio che rischia di rovinare un patrimonio Unesco per il quale tutto il mondo ci invidia.
Per costruire un futuro migliore all’altezza di Varese, insieme alle migliaia di varesini che lavorano e costruiscono la loro vita nella città che amano, ho accettato di candidarmi sindaco e grazie a questa passione e a queste idee sono stato scelto alle primarie come candidato di una squadra straordinaria che si è messa con me al servizio di un progetto per una Varese forte e viva. Un progetto che nelle prossime settimane scriveremo insieme alle migliaia di cittadini che incontreremo nei quartieri e che saranno gli autori veri di un programma che solo la vecchia politica considera ancora di poter impostare a tavolino con le segreterie di partito e con qualche amministratore uscente, autore peraltro dell’immobilismo e degli errori che hanno portato Varese a perdere un sacco di treni.
Noi che siamo varesini dentro sappiamo per la nostra storia e anche per la nostra tradizione sportiva che le sfide si vincono in squadra e non da soli. E noi già durante questa campagna elettorale dimostreremo concretamente (come concreti sono i varesini e i lombardi) come il gioco di squadra con altri territori e altre istituzioni più o meno vicine possa farci vincere la sfida per il nostro futuro e per quello dei nostri figli. Per questo motivo lo scorso mercoledì sono venuti a Varese sette sindaci lombardi che hanno deciso di esprimermi il loro sostegno ed hanno esposto come è possibile amministrare bene.
Da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, a Roberto Scannagatti di Monza, Virginio Brivio Sindaco di Lecco, Massimo De Paoli di Pavia, Simone Uggetti sindaco Lodi, Gianluca Galimberti di Cremona e Mario Lucini di Como. Persone normali e non marziani che nei loro territori hanno saputo FARE.
Le parole d’ordine uscite nel corso dell’incontro sono state: fare rete, dialogo, ascoltare i cittadini ed i territori, realizzare progetti concreti.
Dai Sindaci delle città capoluogo abbiamo raccolto progetti e best practices da cui prendere ispirazione. Ma soprattutto da qualche giorno è partito un nuovo percorso che mi vedrà impegnato a far uscire Varese da quell’isolamento in cui 25 anni di Lega ci ha relegato.
Faremo invece l’esatto contrario di chi in questi ultimi anni, giustificandosi dietro qualche bandiera di partito, ha scelto di isolare Varese da tutto e da tutti, facendo pagare ai cittadini il prezzo di perdere occasioni straordinarie che ci passavano sotto il naso e ci lasciavamo sfuggire per una inutile e dannosa ideologia.
Ecco tutto questo dalla primavera che sta arrivando verrà trasformato in un ricordo. E la nuova stagione ci restituirà la Varese migliore che abbiamo vissuto e che ricordiamo prima di questi ultimi anni e ci regalerà la Varese più straordinaria, positiva e vincente che i varesini si meritano.
Questa stagione la possiamo fare arrivare insieme. Insieme Varese Riparte Davvero.
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