Sport

GIRO PANORAMICO

ETTORE PAGANI - 04/03/2016

Che fosse discutibile la qualifica di calcio più bello del mondo, assegnata a quello italiano da qualche commentatore largo (fin troppo) di manica, lo avevamo già sottolineato: a meno di voler considerare il nostro paese come “mondo”, decisamente il commento benigno rasentava la fantascienza.

Resta, invece, l’amara considerazione della sempre presente difficoltà delle nostre squadre a far bene in ogni occasione delle più svariate Coppe. Una considerazione che qualche vittoria (pur meravigliosa) della nostra Nazionale a livello mondiale non vale a cancellare. Insomma la questione, invece di rarefarsi tende nel tempo a consolidarsi. Aspettiamo, dunque, una benigna smentita.

E allora cerchiamo di restare nei confini delle considerazioni più attinenti ai fatti nostri. Eppur si muove! Ebbe a dire un tale in un tempo non proprio vicino… E qualcosa si muove annaspando fortunatamente anche nello sport varesino in quello così detto minore che, in realtà, minore non è mai quando lo si porta avanti con serietà, impegno e passione. Per quelle doti che, per esempio in punta di piedi (ma neanche tanto), fanno da tempo da guida a più di un sodalizio, anche se non rubano lo sguardo a fissare schermi tv o le prime pagine di giornali ma che, in compenso quanto a fatti – ossia a capacità organizzative e a risultati – non sono seconde a nessuno. Ben vengano, allora, alla ribalta proprio mentre a livello “superiore” si va respirando a fatica quando addirittura non esalando pochi respiri in aria fallimentare.

Allora voltiamo pagina e, soprattutto, voltiamo lo sguardo dall’altra parte. Così facendo consoliamoci, unendoci alla soddisfazione di quelli di Gavirate per il sempre costante impegno del canottaggio rosso-blu sempre all’altezza di ogni appuntamento così come all’occasione è stato per quelli di Varese.

E sugli scudi – come si usa dire – rimane sempre anche il rugby bianco-rosso soprattutto in fatto di validità del sodalizio pronto a festeggiare i suoi quarant’anni brillantemente portati avanti non solo quanto a onestà di risultati ma ancora più quanto a brillantezza di organizzazione.

Si può andare oltre sempre in materia di situazioni da riflettori non sempre puntati. Anche se alle luci di una ribalta meno seguita dalla pubblicità questo rimane pur sempre un sport il cui elogio rispetto a quello più in vista non deve diminuire minimamente. Anzi come fatto “consolatorio” gli deve essere riconosciuto maggior merito.