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Società

DACCI OGGI UN PO’ DI PANE

SERGIO REDAELLI - 04/03/2016

paneL’Ipermercato lo fa, Esselunga no, Tigros ha il proprio sistema: parliamo del recupero del pane fresco invenduto a fine-giornata (o al mattino successivo) per evitare lo spreco del più indispensabile degli alimenti. Graziella Buglia, 68 anni, responsabile volontaria dell’associazione varesina Nonsolopane spiega: “Noi siamo pronti a collaborare con tutti, basta che le strutture della grande distribuzione ci chiamino e andiamo a ritirare il pane con i nostri furgoni. Lo facciamo già da cinque anni all’Ipermercato di via Peschiera, ogni mattina, 364 giorni l’anno. Recuperiamo il pane e lo ridistribuiamo alle mense e alle famiglie bisognose. Questo è possibile perché c’è la disponibilità del responsabile del reparto e della direzione a compilare i documenti necessari”.

Francesine, ciabattine, morbidi e invitanti bocconcini, mantovane lavorate all’olio, pane alle olive e all’uva, deliziose focaccine, pizzette, torte e pasticcini, non si butta via nulla: “Stessa procedura da Colombo & Marzoli in via Crispi ogni sera prima della chiusura. L’alternativa allo spreco esiste, ci vuole solo un pizzico di buona volontà. Chiamateci allo 0332-232251 e noi arriviamo”. Con Esselunga di Varese, però, le cose non sembrano altrettanto semplici: “Abbiamo provato a chiedere e ci hanno risposto di fare richiesta a Milano – spiega Buglia – Alla fine la pratica è rimasta inevasa. Credo dipenda dal patron di Esselunga e dalla libertà dei direttori di prendere determinate decisioni. C’è la contabilità amministrativa da tenere e può essere un problema”.

Va meglio con Tigros, il gruppo con 59 punti vendita dislocati non solo nel Varesotto guidato dal candidato sindaco Paolo Orrigoni: “Ogni mattina passiamo a ritirare gli alimenti, latte, latticini, prosciutti, ma non il pane. Il motivo? Tigros non lo produce direttamente e si serve dei fornai che poi ritirano l’invenduto”. L’associazione Nonsolopane è attiva dal 1999 a Varese e nella provincia a nord del capoluogo. Con i suoi 231 volontari aiuta seicento famiglie in difficoltà (metà delle quali italiane) per un totale di circa 2600 persone. Nel 2015 ha consegnato 261 tonnellate di cibo (nel 1999 erano otto), di cui 43 mila di pane. Consegna i pacchi-viveri a casa, offrendo un aiuto morale e amicizia.

Dei 231 volontari, quarantuno prestano la loro opera durante il giorno dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, ottantasette confezionano i pacchi nelle ore serali, sei sono addetti alla raccolta del fresco e novantasette alla consegna del cibo: utilizzano tre furgoni, di cui uno refrigerato, acquistati con progetti finanziati oppure donati da benefattori (Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria del Varesotto, Fondazione BPU, Whirpool). L’associazione dispone di un laboratorio vicino all’ex macello con dieci volontari che allungano la vita dei prodotti, trasformano la frutta in marmellata e la verdura in sughi. “Lavoriamo per evitare lo spreco – conclude Buglia – e siamo pronti a raccogliere e riutilizzare il cibo da chiunque ci interpelli”.

Associazione Banco di solidarietà Nonsolopane onlus
Via Monte Santo 1, Varese
Tel. 0332-232251
info@bancononsolopane.org
www.bancononsolopane.org
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