Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

LE ACLI DI UN TEMPO

OVIDIO CAZZOLA - 12/02/2016

La vecchia sede delle Acli in piazza Beccaria

La vecchia sede delle Acli in piazza Beccaria

In questi giorni ho ripensato a una vicenda collettiva anche varesina nella quale Camillo Massimo Fiori è stato protagonista. Ho partecipato anch’io a questa vicenda negli anni ’50 e nei primi anni ’60.

La seconda guerra mondiale si era appena conclusa e si stavano definendo due orientamenti nell’opinione dei cittadini ancora alle prese con le difficoltà di vita personali e familiari, con i problemi riorganizzativi delle città. Uno si riferiva alla nuova presenza dei partiti della sinistra. L’altro alle posizioni che stava assumendo la Democrazia Cristiana.

La rottura dell’unità sindacale del tempo, che comprendeva anche la presenza cattolica, si era rapidamente realizzata, dopo l’attentato a Togliatti del 1948 e l’opposizione del sindacato al Governo democristiano. Le Acli, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, già esistenti, avviarono decisamente una più estesa organizzazione attivando ‘Circoli’ presso le parrocchie dove si erano già costituiti gruppi di attivisti impegnati nel sociale. Giovani e meno giovani.

In piazza Beccaria, nella seriosa palazzina neoclassica, ancora fortunatamente esistente, si organizzarono le Acli provinciali. Nella sede provinciale Camillo Massimo era uno dei più attivi dirigenti. Nel Consiglio provinciale, che spesso si riuniva, erano presenti molti giovani provenienti dai circoli di tutta la Provincia. Compirono tutti un’esperienza di grande crescita personale.

Le Acli offrivano molti servizi: con il Patronato, servizio di assistenza sociale; con l’ENAIP, per l’istruzione professionale e altri. Servizi sempre più cresciuti e consolidati. Importante anche l’impegno per la cooperazione edilizia con la realizzazione di nuove abitazioni, di interi quartieri residenziali.

Camillo Massimo è stato presidente provinciale negli anni ’60. Ha rappresentato sempre le Acli con grande impegno anche a livello nazionale e nella vicina Svizzera. Tra la fine degli anni ’60 e i primi anni del decennio successivo, le nuove scelte culturali dell’allora presidente Livio Labor, allontanano progressivamente la sua presenza nel Movimento, del quale non condivideva i nuovi orientamenti.

Mi è sembrato chiaro, in questa fase, che la sua attenzione si fosse ormai spostata verso l’impegno più strettamente politico e nell’amministrazione pubblica. Con la sua presenza nell’Amministrazione provinciale e nell’Amministrazione ospedaliera. Con il suo ravvicinato rapporto con i vertici della sinistra democristiana rappresentati da Donat Cattin e da Giulio Pastore.

Condivise la promozione del Partito Popolare con Mino Martinazzoli e la nascita della ‘Margherita’.

La sua presenza fra noi, nella nostra città, continuava comunque sempre, totale e significativa, scandita dai suoi puntuali, frequenti articoli su vari organi di stampa e con frequenza costante sul nostro settimanale dopo la sua fondazione. Per l’intelligenza particolare che le ha caratterizzate, sono sempre riflessioni, le sue, attualissime e per questo dobbiamo ancora ringraziarlo molto.

Il mio rapporto con Camillo è sempre stato di amicizia e di affetto. Per lui e per la sua carissima Nella che l’aveva lasciato da poco tempo. Mi piace ricordarlo ancora quando ogni giorno la sua passione politica e la sua necessità di informazione costante degli avvenimenti, il bisogno di visita quotidiana alla sua città, lo spingevano, anche ultimamente pur con qualche difficoltà nel cammino, a raggiungere un bar del centro. Dove si dedicava alla lettura dei quotidiani.

Quando ci vedevamo lì, un affettuoso abbraccio e una riflessione comune. Camillo aveva una particolare attenzione per il futuro di questa nostra città. Sosteneva, anche nei suoi articoli, la necessità di una città ‘compatta’ non dispersa, non frantumata. Che difendesse il suo meraviglioso ambiente naturale e paesistico. Mi sarebbe piaciuto approfondire con lui, ultimamente, questa sua concezione. Penseremo a te anche per il confronto che si presenterà a breve su questo tema decisivo per il nostro futuro.

Ciao caro Camillo Massimo. A rivederci.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login