Il mondo ha ancora bisogno di speranza, di un annuncio che proviene da persone che vivono lo stile evangelico, che sanno aspettare l’arrivo del Signore. Costoro sono i consacrati, che scelgono Dio, perché se ne sentono amati, e servono il prossimo, per dare amore…
Solo chi ama, infatti, sa aspettare nella maniera giusta. Solo chi ama è capace di restare sveglio, mentre passano le ore della notte, per essere pronto all’arrivo del padrone di casa.
Ecco l’importanza dell’attesa. Siccome molti oggi corrono il rischio di non saper più attendere, vivendo una vita addormentata, incapaci di cogliere il nuovo che viene, dentro e fuori di noi, di accorgerci degli altri e dei loro bisogni e necessità, ci vuole una testimonianza “alternativa”.
A rendere conveniente la scelta della vita religiosa e l’impegno di convertirsi per essere “tutti di Dio e di tutti”, sono interessanti e verificate le riflessioni del beato Don Luigi Orione, che si rifà a San Bernardo, il quale ha scritto molto sull’argomento, parlando anche dei vantaggi, degli aiuti, delle grazie che il consacrato trova nella vita religiosa.
Vive più castamente (vivit purius): il religioso si scioglie da tutti gli impacci e da tutte le lusinghe del mondo e vive con più purezza di cuore, di volontà, di opere, sempre “mundo corde”.
Cade in peccato più raramente (cadit rarius): non è impeccabile, ma ha a disposizione dei mezzi che impediscono la caduta o in forza dei quali cadrà di meno. Il Vangelo dice ‘guai ai soli!’. Vivendo in comunità, si è portati dall’esempio e, se ancora capita di sbagliare, si fa più raramente.
Risorge dal peccato più dolcemente (surgit velocius): se uno cade, l’altro lo sostiene; l’aria stessa che si respira, l’ambiente in cui si vive aiuta a risorgere presto, dopo che si è caduti.
Avanza più cautamente (incedit cautius): cammina cauto il buon religioso, non si fida di sé.
È irrorato dalla grazia con più frequenza (irroratur frequentius): il religioso/a riceve una pioggia benefica di aiuti, di grazie, di benedizioni!
Riposa più sicuro (quiescit securius): il mondo non può dar la pace, ma dolori e inquietudini. Il religioso che ama Dio gode di una pace che supera tutte le gioie del mondo. Sant’Alfonso diceva che Dio non può mancare alle sue promesse e a chi ha lasciato tutto per suo amore dà il centuplo per uno e la vita eterna (Mt 19,29).
Muore con più confidenza (moritur confidentius): come temere? Il religioso non dubita di Dio e muore sperando e credendo nella Sua parola.
Viene purificato più in fretta (purgatur citius): coi santi voti, sono state rimesse colpa e pena dei peccati commessi e, se anche non si finisse di soddisfare i debiti in questa vita, le preghiere e i sacrifici dei confratelli aiuterebbero il defunto a liberarsi presto dalle pene del purgatorio. La nostra Congregazione è una di quelle in cui si prega di più per i defunti.
Viene premiato più abbondantemente (remuneratur copiosius): Gesù ha promesso che non lascerà senza premio un semplice bicchiere d’acqua, dato per amore suo. Come lascerà senza premio tante opere buone fatte da un buon religioso? Ha promesso il centuplo in questo mondo e la vita eterna nell’altra “a chi lascerà per amor suo, padre, madre, averi”.
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