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PANCHINE CON LE ALI

ETTORE PAGANI - 22/01/2016

Da un mister all’altro. Talvolta con ritorno al precedente, specialità peraltro, non frequente, salvo che sul versante Zamparini quasi regolare tal’altra con sostituzione definitiva: biglietto di sola andata!

Voli. Quasi sempre determinati e accompagnati da turbolenze talvolta manifestatesi chiaramente. E altre volte difficili da inquadrare nel loro esprimersi. Non poche anche queste ultime. Come di difficile comprensione quella di uno Zenga spedito a mo’ di razzo a partenza da poco iniziata e, almeno per il momento, senza apprezzabili progressi, nell’opera del successore.

In assoluta regolarità l’intervento presidenziale in quel di Palermo e senza modifiche anche a Verona dove Del Neri non ha certo potuto fare uso di bacchette magiche per modificare l’operato di quel povero Mandorlini con una squadra di per sé mediocrissima e rimasta priva dell’unico giocatore di peso fuori per lungo tempo.

Insomma continua per lo più la regola ormai supercollaudata di una responsabilità posta a carico degli allenatori per giustificare comportamenti mediocri di squadre mediocrissime, situazioni più da imputarsi ad errori di mercato o da limiti finanziari con colpe che ricadono più spesso sugli incolpevoli che sui colpevoli con una ovvia eccezione per l’ex trainer romano andato al di là di ogni possibile giustificazione.

Nell’ambito opposto rimangono, almeno per il momento, da sottolineare la validità delle credenziali di due dei nostri ex con quel Maran dal rendimento più che soddisfacente al Chievo e con altrettanti lusinghieri risultati di Castori al Carpi.

Panchine in volo, dunque, secondo consuetudine lasciando nell’aria una scia sempre piuttosto densa e di evidenti perplessità.