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Ambiente

UNA “PAUSA” NELL’EMERGENZA

ARTURO BORTOLUZZI - 22/01/2016

smogÈ arrivato il freddo, le polveri si sono attenuate sopra Varese e notiamo che l’assessore alla Tutela ambientale nulla fa oltre a raccomandare ai cittadini di assumere comportamenti di moderazione all’uso dell’auto privata e alla temperatura del riscaldamento, nonché una maggiore collaborazione intercomunale. Niente di più di uno sterile bla bla bla…Ci vuole ben altro che un chiacchiericcio.

Ci vorrebbe dal politico quell’estro e quell’intraprendenza che, come abbiamo letto sui quotidiani di Varese, ha dimostrato di avere il sindaco Fontana quando ha voluto pagare di tasca sua la multa data da un vigile urbano ad un pianista “fuori posto” in corso Matteotti.

Alcuni pubblici amministratori si dimostrano incapaci di assumere provvedimenti atti a ridurre il rischio che il corpo sociale possa essere colto dalle gravi malattie inducibili dall’inquinamento dell’aria, anche semplicemente svolgendo un coordinamento politico interistituzionale.

Ribadisco come le polveri sottili, proprie di tutta la pianura padana, non siano problema risolvibile, se non promuovendo, in tempi molto lenti e con una pluralità di iniziative, un radicale ridimensionamento delle abitudini molto “comodose” proprie del corpo sociale, più destinate a migliorare problemi personali producendo costi esterni, piuttosto che a perseguire un interesse collettivo.

Se si volesse davvero raggiungere un simile obiettivo, le istituzioni dovrebbero collaborare tra loro e perseguire un interesse, non soltanto del corpo sociale entro dei limiti comunali, ma, invece, quello degli abitanti di un territorio molto più vasto.

I pubblici amministratori dovrebbero poi nominare un proprio mobility manager e avviare contatti finalizzati a realizzare sistemi locali di cooperazione con le imprese private. E queste dovrebbero essere sensibilizzate a nominare dei mobility manager aziendali che possano far realizzare più piani di spostamento casa-lavoro. Si applicherà così finalmente il Decreto Ronchi e si potrà così incoraggiare l’utilizzo diffuso di mezzi di trasporto sostenibili e ridurre il numero e la lunghezza degli spostamenti individuali con veicoli privati.

Ciò che stupisce è che l’invocato coordinamento non viene fatto dai Comuni maggiori né dagli enti superiori (dalla Regione Lombardia ma, in primo luogo, anche dalla Provincia). Un coordinamento che possa portare all’assunzione di provvedimenti assolutamente innovativi a vantaggio del corpo sociale.

Bisogna avere e il coraggio e la pazienza di educare tutti perché si possa tutti stare meglio. Ogni amministratore sembra ora voler fare tutto solo in proprio, pensando di possedere la bacchetta magica capace di far tornare tutto alla normalità e non sembra porsi la domanda: quanto costa l’inquinamento?

È una domanda che si sente porre raramente ma che, invece, è molto concreta: quali sono i costi di un ricovero per una crisi asmatica o per un infarto? Quanti giorni di lavoro si perdono a causa delle malattie da smog?

E, ancora, quanto costano al nostro sistema sanitario i farmaci che si devono prendere in più durante i giorni in cui l’aria si fa più irrespirabile? Sono domande crude, dice anche il Corriere della Sera, che prescindono da altre considerazioni su decessi, tumori e malattie varie, causate dai polverosi miasmi che respiriamo a pieni polmoni, quando si verifica un supero di soglia per le polveri sottili di 50 µg per metro cubo nelle 24 ore (picco) e che hanno risposte difficili ma quantificabili: milioni, milioni, miliardi di euro. Chi ci amministra si pone questa domanda?

Ho mandato di recente, come presidente di Amici della Terra Varese, una lettera ai sindaci dei comuni di Varese, Gallarate, Busto, Saronno, al presidente della Provincia di Varese e al presidente della Regione Lombardia caldeggiando in questo senso le proposte di Asl Varese e implorando iniziative.

Nessuno degli interpellati mi ha risposto. Lo faranno tra un mese quando la situazione meteorologica si sarà messa al meglio e come al solito non verrà fatto nulla, non ci saranno visite da parte degli amministratori pubblici agli ospedali con reparti dedicati alla funzionalità polmonare e si cercherà di mettere sotto il tappeto ogni cosa.

Amici della terra Varese si adopererà sempre perché venga applicato il principio di cui al Testo unico sui beni ambientali a norma del quale: “La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché al principio “chi inquina paga”…”.

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