Attualità

STADIO, SÌ. MA IL PALASPORT?

FLAVIO VANETTI - 22/01/2016

Da Google Earth: stadio, palazzetto e Campus

Per forma mentis sono sempre favorevole al concetto di “fare”. Soprattutto se un’azione, un progetto o un’idea possono contribuire a migliorare uno scenario e in qualche caso a cancellare qualcosa di profondamente negativo. In linea di principio, pertanto, approvo il progetto del nuovo stadio di calcio, legato pure a un museo dello sport varesino. Il Franco Ossola, purtroppo, è un monumento – inefficiente, inadeguato e forse inutile – a una visione ormai datata dello sport e di quanto lo contorna.

Io avrei visto bene perfino il precedente progetto, quello legato – se non erro – alla famiglia Sogliano e bocciato in quanto giudicato troppo “impattante” rispetto all’ambiente circostante (ma che brutto il vocabolario del politichese…) e vincolato alla nascita dell’ennesimo centro commerciale: mi sembra che sia stato un “no” esagerato e sbagliato, perché se da un lato si usa il metro del rigore, dall’altro si sbraca spesso e volentieri (vi potrei stilare un elenco di brutture della città arrivate al traguardo e sotto gli occhi di tutti). Tornando a bomba, la nuova iniziativa mi pare interessante, anche perché ha il pregio di lasciare lo stadio lì dove già è: un luogo perfetto per tante ragioni, a partire dalla splendida vista sul Sacro Monte e sul Campo dei Fiori.

Le forme architettoniche e le scelte di fondo, incluse quelle relative alle tribune? Non mi paiono male, ma ovviamente tutto è discutibile e perfettibile. Però questo progetto ha un grave punto negativo: propone il risanamento di una struttura e non bada al resto, ovvero al vicino Palasport. Per quale motivo si continua a parlare di un nuovo stadio per il calcio – oltretutto con il Varese che al momento è relegato dove sappiamo, con la prospettiva che passino almeno 4 o 5 anni per rivederlo ad un certo livello – e nessuno considera mai l’impianto per il basket, visto che la Pallacanestro Varese è in serie A nonostante i difficili momenti e una dirigenza perlomeno rivedibile?

L’aggravante è che il progettista ha pure considerato – aspetto per nulla peregrino – di collegare il nuovo Franco Ossola con il Campus. Ma allora siamo da capo: che cosa c’è tra stadio e Campus? Il palasport, appunto. Vogliamo lasciarlo lì in mezzo, struttura vecchia e a sua volta obsoleta, per quanto rivisitata in qualche area interna grazie all’intervento finanziario dei consorziati di “Varese nel cuore”? Proprio non capisco: quella zona di Masnago è da sempre votata allo sport. E come tale dovrebbe essere valutata, nelle more di progetti di recupero che non possono creare figli e figliastri. E poi, perché il piano del nuovo stadio rispunta proprio adesso? Volete dire che c’entrano le elezioni comunali? Ah, dovrei scommetterci… Eh sì, certo.