La famiglia di Nazareth è di nuovo davanti alla nostra porta per ricordarci che Gesù sta per nascere e che è pronto ad accoglierci, dimenticando i torti e le violenze che abbiamo perpetrato in ogni parte del pianeta. Una luce si riaccende nei cuori per rassicurarli che i valori sono davanti a noi, pronti per essere di nuovo fonte di gioia e di speranza.
Dopo mesi di sofferenze, di ansie, di uccisioni, di corruzione, di prevaricazioni e di violenze di ogni tipo, la forza del Natale s’irradia con la tradizionale luminosità per rilanciare il desiderio di bontà e di pace del mondo, soprattutto là dove la cattiveria distrugge la vita. Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili della nostra storia, in cui l’umanità si rivela spesso incapace di affrontare i doveri che l’attendono.
Mentre l’orizzonte si allontana sempre di più avvolto nei veleni della cattiveria, il cielo torna a proporre il modello di salvezza di una famiglia che ha dato al mondo il Dio fatto uomo, quel Gesù che predica l’amore e il perdono a chiunque voglia cambiare in meglio la propria vita e quella degli altri. Mentre da più parti si sparge il mito della morte “eroica”, la distruzione della vita come atto di donazione, c’è Chi dalla capanna di Betlemme ripropone le virtù di un vangelo di vita aperto a tutti, anche a colore che hanno sbagliato.
Per noi cristiani è fantastico poter ritrovare la fede dolce e tenera del banchetto familiare, quello che ci ha coccolato e indirizzato all’assunzione di verità condite di parole sante come onestà, amore, comprensione, condivisione, rispetto e solidarietà. È in questi tempi di paura e di terrore che riaffiorano le bellezze sopite: il volto dei nonni, i sorrisi dei genitori, le speranze dei figli, le parole incoraggianti dell’amicizia, quelle cariche di virtù cristiane di sacerdoti che hanno accompagnato il nostro cammino. È all’avvicinarsi del Natale che tutto riprende forma e si colloca nella sua giusta luce, impedendo al male di oscurare la speranza delle persone. È nell’amabile intreccio di umano e di divino che si riattiva la voglia di amare. Il Natale torna e ci vuole testimoni d’amore e di misericordia. In questi tempi difficili, dove tutto sembra naufragare, il Vicario di Cristo rilancia le virtù evangeliche, sfidando il male sul suo terreno preferito. È bellissimo poter ritrovare quel tepore avvolgente che abbiamo perduto strada facendo nelle asperità di un cammino macchiato spesso di egoismi e cattiverie.
Il Natale ci prende per mano e ci rialza, ci fa capire con chiarezza e semplicità che si tratta solo di riaprire di nuovo gli occhi e il cuore sull’esempio di una famiglia, quella di Nazareth, che racchiude nella sua semplicità il segreto della vita.
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