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Noterelle

I MIEI RISPARMI

EMILIO CORBETTA - 18/12/2015

soldi-materasso“Ti sei accorto che i pezzi da 500 Euro sono quasi scomparsi?” mi ha detto qualche mese fa un mio conoscente. Io di quelle preziose banconote ne ho viste forse solo due nelle mia vita. Ma perché quelle preziose interessano tanto a quel tipo lì? Molto, molto probabilmente perché con poche metti insieme una bella cifretta che puoi facilmente nascondere in qualche anfratto. Meglio lì che in banca perché delle banche non ci si può più fidare, semplice no? Il suo conto corrente bancario può essere visionato da funzionari dello Stato, e lui non ci tiene per niente. Come potrebbero sfuggire all’occhio dello Stato, vorace persecutore dei poveri sudditi, le sue rendite messe dentro le carte bancarie? E poi le banche non ti danno più interessi, fanno strapagare i loro servigi criticabilissimi, e appena possono ti fregano, perché esse sono le sostenitrici di quel parassita vorace che è l’economia dei numeri dei nostri tempi.

Nei film western si vedono le banche assaltate avventurosamente da cavalcanti cow boy, armati di pistole che sparano un colpo e ne ammazzano cinque. Oggi non più, le banche vengono assaltate con metodiche pulitissime, apparentemente oneste, senza sangue e senza polvere cavallina e sudore dei protagonisti, senza eroico sceriffo che difende i poveri. I poveri non hanno più difese. Vengono illusi vendendo loro obbligazioni subordinate, carta straccia, carpendo dalle loro mani le preziose sopra dette.

Ha ragione quel mio tizio lì. Mi sono messo allora anch’io a cercare un materasso rinforzato, tutto bullonato, con pareti inviolabili e con nascondigli introvabili da mettere su un letto altrettanto “cassafortato” dove poter mettere dentro i sudati risparmi.

Mi son dato da fare, ma il materassaio di famiglia si è subito scansato dall’incarico “Eh no! Da un mese sono in pensione”. “Meglio” ho ribattuto “così non mi fa la fattura”. “Ma come faccio a procurarmi i materiali? Quando vado a prenderli, lì la fattura o lo scontrino lo fanno e tutto è rintracciabile. E poi i miei materassi sono sempre stati onesti, Su di loro sono sicuro che nemmeno un adulterio è stato consumato. Materassi benedetti sono…”. Ho allargato il giro degli artigiani, ma non ho trovato materassi truffaldini o per lo meno ambigui. Tutti con l’aureola, anche quelli che compaiono nelle pubblicità alla tv, dove una modella troppo appetibile adagia le sue eburnee forme, che vengono accolte da compiacenti sostanze che si dispongono finemente attorno al suo corpo. Sono addirittura materassi terapeutici, curano anche le lombaggini, ma incapaci di curare quei pochi sudati euro che affiderei loro.

Niente da fare. Mi tocca ripiegare sulle ambigue banche, sorridenti e con un cerchio sabbioso attorno (come si vede in tv), apparentemente generose, ma rigide nei confronti dei clienti e dei dipendenti, che vengono puniti quando trattano troppo bene il povero diavolo di cliente al quale non resta che fare i versamenti accompagnandoli con ferri di cavallo o corni, sperando che la Dea Finanza faccia la brava. Forse è meglio mettere tra le banconote un santino di san Matteo evangelista: lui trattava i soldi rubacchiando ma una chiamata l’ha convertito. Chissà mai che una chiamata analoga colga gli amministratori delle nostre Banche, ma loro son uomini dalla cotenna dura, difficilmente scalfibile. Loro devono lavorare per rimpinguare i loro stratosferici stipendi, magari anche complicando i bilanci delle banche stesse.

 

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