Il novembre e ora il mese di dicembre, caratterizzati dalla mancanza di piogge, sono stati costellati da singoli episodi di superamento della soglia ammissibile di PM 10 nell’aria pari a 50 µg per metro cubo. In particolare in questi primi giorni di dicembre siamo incorsi in una vera e propria emergenza ambientale. Si è infatti verificato un supero delle soglie per cinque giorni consecutivi dal 2 al 5 compresi.
L’organizzazione mondiale della sanità ha stabilito nelle polveri sottili (PM10 o PM 2,5) una causa pressoché certa di tumori per l’essere umano.
Le polveri sottili sono un tipo di inquinamento che può combattersi? Numerosi scienziati venuti a Milano hanno detto che il malessere (inquinamento da polveri) è esteso in tutta la pianura padana, che gli interventi singoli sono incapaci di produrre un risultato efficiente e che solo può sortire dei risultati positivi un’azione estesa e generalizzata.
Di conseguenza abbiamo proposto agli assessori Federiconi, Clerici e infine Santinon un piano di azione con Asl, dove gli abitanti e chi lavora in un territorio singolo potessero assumere comportamenti virtuosi di collaborazione generale orientati a perseguire un interesse collettivo e non solo meramente personale. Scopo del Piano quello di definire specifiche linee di intervento, condivise e integrate, per il contenimento dell’inquinamento atmosferico nell’ambito territoriale dei Comuni di Varese e dei Comuni limitrofi al capoluogo provinciale.
Da ultimo l’assessore Santinon aveva stabilito un calendario di appuntamenti da luglio a settembre perché si definisse un piano di intervento che potesse essere operativo prima del periodo invernale in cui sarebbe stato possibile (per prassi consolidata) il verificarsi di giorni in cui si sarebbe potuto superare la soglia ammissibile di PM 10.
S’era parlato ciò, anche in questo giornale, già alla fine di aprile, magnificando per altro l’assessore Santinon che aveva voluto anche dietro sollecitazione di Amici della Terra Varese e di Asl Varese Ufficio di prevenzione, istituire un tavolo di confronto che potesse basarsi su un documento stabilito da Arpa Varese e Asl Varese, dal titolo “Accordo di collaborazione per l’istituzione di un tavolo tecnico volto ad intraprendere iniziative relative al miglioramento della qualità dell’aria”, e che avrebbero dovuto sottoscriverlo i sindaci dei Comuni dell’area varesina
Di tutto ciò non è stato fatto nulla. Sono stati presi in giro tutti i varesini. Detto tavolo che avrebbe potuto costituire un’iniziativa non solo innovativa ma utile e che avrebbe potuto allargarsi oltre la Provincia di Varese quale spettro di azione, è finito in niente.
Ho scritto quindi all’assessore Santinon, anche al suo indirizzo personale, perché potesse sentirsi un attore capace di dare un seguito al piano predisposto con autorevolezza da Asl, rinnovato al giugno di quest’anno e ampiamente credibile.
All’Assessore ho chiesto di attuare quanto da me consigliato – come anche, ribadisco, da Asl – e di perseguire l’interesse degli abitanti di Varese e comunque quello dei compiti sanitari della Istituzione che rappresenta. Prenda, egli stesso, il giusto coraggio parlando direttamente ai varesini o meglio ai “varesottini” e fino a spingersi alla Regione Lombardia. Faccia in modo che il prossimo bollettino di Arpa – magari quello dopo – non spenga ogni novità relegandoci al solito trantran.
You must be logged in to post a comment Login