Libri

BASKET/2 LA GRANDE IGNIS

SANDRO GAMBA - 11/12/2015

È uscito il libro di carlo Meazza “Pallacanestro Varese, uomini e storie tra Masnago e il Tibet, 1970-1975″. È in vendita (euro 10) alla Libreria del Corso di Varese. Ecco la prefazione di Sandro Gamba.

Mi è impossibile dimenticare Carlo Meazza perché le sue fotografie in bianco e nero invadono la mia casa. Sono alla scrivania nello studio “grande” dove appesi ci sono diplomi, medaglie e trofei. Proprio sulla parete di fronte c’è una composizione che Carlo mi donò durante la prima mia stagione a Varese 1973-74. Sono cinque miei atteggiamenti sulla panchina colti durante un incontro. Meazza allora mi disse che sembrava dirigessi un orchestra. Era invece l’Ignis la squadra più forte d’Europa.

Mi sposto in una camera accanto dove giganteggia un vero capolavoro sempre in bianco e nero. All’origine era un calendario di grandi proporzioni. L’ho trasformato incorniciandolo e ogni volta che l’ammiro è come ripassassi la storia di quell’epoca vincente di cui, modestamente, ho fatto parte.

Sono 144 quadrati che raffigurano altrettanti episodi dei personaggi del basket varesino. Le foto, sempre in bianco e nero, sono splendide: Meneghin nella preparazione atletica, Ossola e Rusconi che dirigono la squadra, Raga che salta sopra a tutti, Morse al tiro in sospensione, Yelverton in una delle sue fantasie, Galleani all’opera con cerotti e muscoli, Rizzi eroe di una finale e molti altri attori. Lentamente faccio scorrere lo sguardo con un po’ di nostalgia ripensando ai giocatori e alle vittorie che hanno scritto la grande storia del club varesino. Un vero colpo di genio di Carlo Meazza. Un’altra gigantografia mi ritrae durante un time- out circondato da tutta la squadra: era l’anno 1974-75 con l’Ignis Campione d’Europa imbattuta. Lì accanto il pallone della finale contro il Real Madrid con gli autografi dei giocatori.

Se poi sfoglio l’album dei ricordi non finirei più di raccontare descrivendo le splendide immagini che Carlo ha scattato. Ci fosse una Hall of Fame dei fotoreporter Carlo Meazza meriterebbe un posto d’onore. Grazie Carlo