La tradizionale settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, che si svolge tutti gli anni tra il 18 e il 25 gennaio è anche una preziosa occasione di incontro e di conoscenza delle comunità cristiane che vivono sul territorio. A Varese si registra la storica presenza della Chiesa Evangelica Battista che risale al lontano 1927, ma da una decina d’anni sta crescendo anche la comunità ortodossa, formata soprattutto da donne provenienti dai paesi dell’Est europeo, russe, ucraine, moldave, bulgare. E da tre anni ormai si è costituita la parrocchia, intitolata al santo russo Aleksandr Nevskij.
È una comunità discreta, che fa poco parlare di sé, se non in occasioni particolari, come quando il 19 gennaio, nel giorno della festa del Battesimo di Cristo, alcuni parrocchiani si sono immersi nel lago ghiacciato di Ghirla, suscitando una certa curiosità da parte della stampa locale. Il parroco, Padre Vladimir Khomenko, spiega il significato di questa tradizione, secondo la quale il fedele ripete devotamente il gesto di Cristo che entrò nelle acque del Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Il Battesimo di Cristo è tra l’altro una delle dodici grandi festività della Chiesa ortodossa, celebrate con particolare solennità
Ma la vita della Parrocchia Ortodossa Russa di Varese ruota intorno alla Messa domenicale, che grazie all’ospitalità dei frati è regolarmente celebrata nella chiesa francescana della Brunella. Vi partecipano in genere un centinaio di persone, che possono diventare anche cinquecento nelle feste più importanti , arrivando da tutta la provincia di Varese. Alla parrocchia varesina fanno riferimento anche i fedeli della sponda piemontese del Lago Maggiore, in attesa che si formi anche là una nuova parrocchia.
Come ricorda padre Vladimir, arrivato a Varese nel 2009, c’è poi il catechismo per i bambini e per gli adulti, momenti di preghiera e di convivialità, la recita natalizia dei piccoli… Conformemente alla spiritualità ortodossa vengono spesso organizzati dei pellegrinaggi, da quello straordinario in Terrasanta a quelli in santuari italiani cari anche alle chiese orientali, come Loreto o Manoppello. Qui, nel Santuario del Volto Santo è custodita un’antica immagine di Cristo, che la tradizione vuole acheropita, cioè non dipinta da mano umana, e che è venerata sia dai cattolici che dagli ortodossi così come la Sindone, che ha motivato un pellegrinaggio a Torino. Anche la devozione per i Santi è secondo padre Vladimir un elemento di unità. E ricorda il pellegrinaggio annuale dei parrocchiani a San Nicola di Bari, come pure la devozione per Sant’Ambrogio, il grande vescovo milanese onorato anche dalla chiesa ortodossa.
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