Politica

PRIMARIE/4 USCIRE DAL PALAZZO

DANIELE MARANTELLI - 27/11/2015

Sono nato a Varese. Sono andato all’oratorio e ho studiato a Varese, ho giocato nel Varese Calcio e ho lavorato, per vent’anni, al Credito Varesino. Ho deciso di candidarmi a sindaco perché penso che noi varesini – chi, come me, qui ha costruito la propria famiglia e la propria rete di amicizie e chi vi è giunto negli anni da altre parti d’Italia o da altri Paesi – desiderino e meritino una Varese più bella di quanto già lo sia. Una Varese orgogliosa della propria storia ma anche porta dell’Europa, aperta alle innovazioni e al cambiamento e che guarda al futuro. Una Varese in grado di sfruttare le opportunità offerte dalla vicinanza con Milano, con l’aeroporto di Malpensa e con la Svizzera. Una Varese capace di diventare un punto di riferimento per tutti i Comuni circostanti, a cui è fisicamente unita, costruendo con loro accordi, in tema di servizi e opportunità di sviluppo, che siano vantaggiosi per tutti. Una Varese più attenta ai rioni e alle castellanze dove vive la maggior parte dei cittadini e dove è necessario attivare scelte amministrative che denotino un grande salto di qualità rispetto al passato.

Una Varese orgogliosa delle proprie caratteristiche professionali, imprenditoriali, commerciali, umane, sociali, culturali, artistiche, ambientali e sportive e della risorsa più preziosa di tutte, quella dell’associazionismo e del volontariato, che molto contribuisce alla costruzione quotidiana della comunità civile. Una Varese fatta di persone che condividono un percorso di pace, democrazia, lavoro, onestà, partecipazione, solidarietà. Una città che sa investire nell’educazione come cuore, nella famiglia e nella scuola, della costruzione della società. Una città che non lascia indietro nessuno, pulita e sicura.

Il mio programma di governo, che ho presentato pubblicamente e che è disponibile, nella sua completezza, sul mio sito personale www.danielemarantelli.it., è nato dall’ascolto di singoli cittadini, di realtà economiche e associative di ogni genere, dei rioni e delle castellanze. È frutto anche del lavoro svolto dal Partito Democratico negli ultimi anni in Consiglio Comunale e nel corso di iniziative pubbliche e ha l’ambizione di prendere come esempio le “buone pratiche” attuate in altre città per costruire insieme una Varese migliore. Personalmente, penso che un buon Sindaco non debba avere solo una visione strategica ma debba anche uscire, spesso, dal Palazzo, essere una figura familiare nei quartieri, nelle piazze, nelle scuole, sapere sempre ascoltare i propri concittadini.

Il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini e la possibilità di condividere le scelte amministrative più importanti e di valutare il funzionamento e la gestione dei servizi saranno, quindi, le caratteristiche principali del nuovo metodo di governo che desidero introdurre. Metto a disposizione, con entusiasmo, la mia passione civica e la mia esperienza amministrativa, maturata prima come consigliere di circoscrizione e consigliere comunale, poi come consigliere regionale e parlamentare, affinché, dopo 25 anni di amministrazioni di centrodestra, Varese possa, finalmente, cambiare passo. Chiedo ai varesini di scegliermi, prima di tutto, come persona che, nel tempo, ha dimostrato di amare Varese e di battersi per conseguire risultati concreti per la comunità e il territorio.