La crisi ha fatto cambiare le abitudini, gli stili di vita delle famiglie, l’agire dei cittadini, delle aziende e delle pubbliche amministrazioni che sono state obbligate a confrontarsi con il calo delle risorse. Ma nel nostro Comune tutto questo non sembra sia stato percepito. Occorre mettere insieme le forze migliori, quelle che vogliono fare e non quelle che pensano che una buona amministrazione sia solo dire dei no, di limitarsi a pagare le bollette delle utenze del comune e dire che la colpa è del Governo. È necessario fare squadra e nell’agire amministrativo non sbagliare neanche una mossa e sfruttare tutte le occasioni che si presentano. Non dobbiamo amministrare un condominio, dobbiamo far vivere una città e farla vivere nel futuro. Ma voglio essere soprattutto il sindaco di una Varese che non dimentica e non lascia indietro nessuno ed in particolare quelle famiglie che non arrivano alla fine del mese.
Io ho l’ambizione e la volontà di unire tutti coloro che possono condividere un progetto amministrativo fondato sulla concretezza in grado di rilanciare la città. Niente politica degli annunci, ma politica del fare. Niente finto decisionismo, ma molto dialogo per creare il consenso e la condivisione delle scelte. Vista la situazione di Varese il prossimo Sindaco deve avere una spiccata capacità di dialogare con tutti e, prima di decidere, deve ascoltare. Sempre pronto a cambiare idea nel caso in cui un sano confronto faccia emergere soluzioni alternative per il bene della comunità. Voglio mettere in campo una decisa azione per risolvere i problemi, comprese quelle piccole cose che ci danno fastidio e che lasciano l’amaro in bocca facendo percepire un senso di trascuratezza e di assenza di attenzione che producono solo un peggioramento della qualità della vita. Basta con tutto quello che rende difficile il vivere quotidiano di anziani, donne e bambini.
Prendiamoci tutti per mano perché solo insieme possiamo disegnare una Varese più bella, più ricca, più ricca e più solidale. A Varese deve entrare aria fresca.
In queste ultime settimane che ci separano dalle primarie voglio convincere che un’altra Varese, migliore, è possibile e che forse provare conviene a tutti. Forse è giunto il momento di aprire la finestra e di far entrare in città una “nuova” aria fresca che spazi via l’immobilismo e l’incapacità di assumere le più semplici decisioni. Per questo chiedo ai varesini di accettare la scommessa e di scrivere insieme a me una bellissima pagina della storia Varesina.
La scelta del candidato giusto alle primarie, al di la delle simpatie, delle appartenenze politico-culturali, è determinante per spazzare via l’inefficienza del ventennio leghista e delineare il futuro di Varese. Io voglio costruire una Varese sempre più inclusiva, in grado di attrarre i giovani e che sappia creare innovazione pur restando ancorata alle sue radici e tradizioni.
You must be logged in to post a comment Login