Telefilm: sostantivo maschile [composto da tele- e da film]: film destinato a essere trasmesso per televisione, caratterizzato, di solito, dalla breve durata, e realizzato come parte di una serie, ma con episodî autosufficienti, al cui interno si mantengono costanti uno o più elementi: i protagonisti, l’ambientazione eccetera.
Il finale di NCIS, telefilm in onda ogni domenica su Rai 2, alle ore 21,05, viene rinviato a data da destinarsi. Si comincia con domenica 15 novembre, giorno in cui Rai 2 ha sospeso la trasmissione dell’episodio in programma dal titolo americano “The Calling”, in italiano “Bambini sperduti”, sostituendolo con un’edizione straordinaria di Virus, condotto da Nicola Porro e interamente dedicato ai fatti di Parigi.
C’è di più. La Direzione di Rai Due ha deciso di non mandare proprio in onda le ultime due puntate nelle quali la squadra avrebbe affrontato un’organizzazione terroristica che si fa chiamare appunto “The Calling”, la chiamata, mezzo con cui i membri vengono reclutati via web. Queste le motivazioni: “La direzione di Rai 2, tenendo conto dei contenuti della serie, che in questo finale di stagione vede la Naval Criminal Investigative Service (NCIS), dipartimento della Marina Militare degli Stati Uniti, affrontare un’organizzazione terroristica, ha ritenuto opportuno di rinviare le puntate finali. Infatti, i contenuti degli ultimi due episodi di stagione presentano forti similitudini con i recenti tragici fatti”.
Sono sconcertata.
Il servizio televisivo pubblico decide quello che posso vedere o non vedere entrando nel merito dei contenuti, tra l’altro attualissimi, di un telefilm? Forse, a mia insaputa, è stato decretato lo Stato Etico?
La Tv pubblica decide se e quando la mia maturità, sia socioculturale sia emotiva, è sufficientemente attrezzata per seguire un telefilm americano dai contenuti inquietanti. I dirigenti Rai interpretano lo spirito con cui io telespettatrice mi accosto al rito televisivo. Temono il mio turbamento.
Quindi non posso guardare le due puntate incriminate, con occhio critico se voglio, oppure per puro e semplice divertimento, perché il caso ha voluto che la vicenda narrata nel telefilm abbia anticipato la realtà nel momento in cui è stato prodotto, e l’abbia confermata nel momento in cui doveva avvenire la trasmissione.
Segnalo ai signori Direttori e ai Vicedirettori di Rai Due che la sottoscritta si ritiene una telespettatrice adulta e dotata di capacità critica e, almeno nei confronti delle fiction, vaccinata. Meno vaccinata sicuramente nei confronti degli orrori della realtà che, come abbiamo sperimentato in questi giorni angosciosi, supera di gran lunga la fantasia dei sia pure fantasiosissimi sceneggiatori.
Il programma va in onda in prima serata, la domenica, con l’avvertimento, giusto, che si tratta di un programma non adatto ai minori. E questa segnalazione dovrebbe bastare, in un paese libero e democratico, a mettere sull’avviso il telespettatore più sensibile.
Mi chiedo con quale diritto si decida di vietare la visione di un telefilm americano che, come tanti altri dopo l’11 settembre, mette in scena una società sotto assedio dove, per fortuna, i buoni, i protagonisti di NCIS, che operano da strenui difensori della nostra civiltà, hanno quasi sempre la meglio sui fanatici integralisti.
Si lasci al telespettatore la libertà di consolarsi seguendo le vicende che gli vengono offerte. Che si concludono, come le fiabe migliori, con la ricomposizione dell’unità, con la vittoria del bene sul male. Sì, è vero, ogni tanto qualche eroe perde la vita, ma il sacrificio di pochi si compie per il bene collettivo affinché tutti, almeno nella fiction, siano salvi!
Gentili signori della Rai, Uno, Due e Tre, per favore, la prossima volta che vorrete censurare dei programmi perché li ritenete sconvolgenti per il pubblico, provvedete a cancellare dai palinsesti anche “Chi l’ha visto”, che io trovo altrettanto angosciante quanto gli episodi incriminati, e le trasmissioni che riguardano le donne massacrate di botte dai loro mariti o compagni. E i telefilm che parlano di sadici serial killer come Criminal Minds. Eliminate pure le fiction che riguardano la Terra dei Fuochi e i morti ammazzati dalla camorra. Epurate, già che ci siamo, i telegiornali che ci presentano l’orrore in ogni forma e sostanza: le teste mozzate dei prigionieri dell’Isis, le sirene che lacerano l’aria di Parigi dopo le stragi, il crollo dei ponti appena costruiti e l’acqua limacciosa che trascina case, automobili e uomini.
Ma mi viene in mente un consiglio risolutivo: lasciate che io possa scegliere, la sera, sul divano di casa, con il telecomando in mano, dove voglio recarmi con il mio quotidiano viaggio virtuale.
Anche questo è un aspetto, certo minore, senz’altro marginale, ma necessario, della mia libertà di scelta.
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