Caro direttore, mi chiedi un commento sulla prossima elezione del nuovo sindaco di Varese. Come sai, per motivi di lavoro e di famiglia, frequento (lasciami dire “purtroppo”) poco la città anche se è sempre un piacere arrivare nel week end per sfuggire all’aria soffocante e alle fastidiose brume che caratterizzano spesso Milano. Ho detto arrivare, ma per questo è importante scegliere l’ora giusta per non rischiare, come spesso capita nelle ore di punta, di metterci più tempo per l’ultimo miglio che non per percorrere tutto il resto dell’autostrada.
Lo sbocco in città è uno dei problemi aperti: ho visto che sono iniziati i lavori per il nuovo supermercato (e quindi la nuova viabilità) nel sito ex Malerba, ma mi pare di aver capito che non è stato ancora approvato il nuovo collegamento diretto di quella zona con viale Borri. Sarebbe un peccato non sfruttare l’occasione per agevolare in qualche modo lo scorrimento del traffico senza costringere gli automobilisti ad avvicinarsi al centro.
Ed a proposito di traffico e collegamenti mi sembrerebbe opportuno che il nuovo sindaco riprendesse in mano il dossier dei trasporti e in particolare del riassetto dell’area delle stazioni. Non solo delle due stazioni ferroviarie, un doppione ormai senza senso dato che tutto il traffico è ora gestito da un’unica società, cioè Trenord. Ma anche i punti di partenza delle linee urbane e extra-urbane. In tutte le città moderne (l’Italia fa eccezione) la stazione degli autobus è altrettanto importante, talvolta anche di più, di quella ferroviaria. A Varese invece a fianco di piazza mercato ci sono una decina di corsie mal segnalate, con minuscoli marciapiedi per i passeggeri, senza alcuna decente area per l’attesa, con una biglietteria da vecchio Terzo mondo. E peraltro non tutti gli autobus extra-urbani passano di lì.
Unificare le stazioni ferroviarie, magari in tutto o in parte sotto terra, in diretto collegamento con nuove a accoglienti aree di sosta e partenza degli autobus, darebbe la possibilità di riqualificare un’area ora degradata, ma soprattutto di offrire ai cittadini e ai turisti un servizio degno di una città moderna. Anche perché il servizio pubblico degli autobus cittadini mi sembra sostanzialmente di buon livello con una rete che offre una buona copertura del territorio e con mezzi sufficientemente moderni. Una nuova stazione integrata si giustifica ancora di più se, nonostante i tanti che remano contro, si riuscirà nei prossimi due anni a realizzare la nuova Arcisate-Stabio offrendo nuovi collegamenti ferroviari rapidi e diretti con Lugano e Como.
Vi è da dire che le scelte sul fronte della mobilità non mi sembra siano state tra le più fortunate negli ultimi anni. Di parcheggi si è parlato molto per soluzioni sbagliate in partenza (da villa Augusta alla Prima Cappella), soluzioni che si sono fortunatamente arenate al primo colpo di piccone. Di realizzazioni vere se ne sono viste poche: due buone realizzazioni di parcheggi mi sembrano quelle di Casbeno, sia quello dietro la Questura, sia l’altro più recente nei pressi della stazione Nord.
Ma non bisogna pensare solo alle automobili. Se in centro vi è stata una positiva attenzione per riservare posti alle motociclette, non altrettanto si può dire in altre zone nella periferia e nei quartieri. E peraltro quelli che mancano quasi completamente sono i posti riservati a cui possano essere legate le biciclette. Per non parlare delle piste ciclabili: stupenda quella del lago quanto inesistenti quelle in città.
È necessario pensare in grande, ma anche affrontare e risolvere i piccoli problemi che caratterizzano la vita quotidiana. La qualità della vita è fatta di piccole cose, ma insieme dalla soddisfazione di vivere in una città che non rinuncia a pensare a opere necessariamente di rilievo, come le nuove stazioni, al servizio di tutti. Un altro esempio. Negli anni scorsi vi era stato un progetto, in parte realizzato, di arredo urbano nel centro storico: sarebbe utile qualcosa di simile anche per le castellanze che sembrano spesso abbandonate a se stesse. Come sarebbe utile trovare qualche soluzione per integrare meglio il verde pubblico con quello privato.
Un grande tema è quello del Sacro Monte, un tema che non è solo, ma anche, quello dei posteggi. L’anno del Giubileo sarà certamente colto come una positiva occasione d’interesse. E allora bisogna fare un discorso realistico partendo dal fatto che siamo sempre di più una società di anziani. E un luogo come il Sacro Monte deve essere raggiungibile anche a chi ha limitate possibilità di movimento. La realizzazione più importante in questo senso sono stati gli ascensori che dalla strada conducono al Santuario. La funicolare, molto bella e piena di ricordi, resta invece l’esaltazione delle barriere architettoniche anche perché arriva relativamente lontana dal Santuario: sarebbe, secondo me, assurdo spendere altri soldi per quest’opera concepita in altri tempi, quando le automobili erano un lusso di pochi, e, ai tempi in cui è stata costruita, sapientemente integrata nella logica dei trasporti urbani, con il tram che dalle stazioni arrivava alla stazione di partenza.
Un grande parcheggio dedicato, nella zona tra lo Stadio e Viale Aguggiari, e rapidi e frequenti collegamenti con piccoli pullman adatti anche al trasporto dei disabili, potrebbe essere una soluzione, magari integrata anche con un collegamento verso il Campo dei Fiori. Ma deve essere una soluzione coraggiosamente definitiva limitando al massimo la circolazione delle auto sulla montagna varesina e nella prospettiva delle legge economica secondo cui l’offerta crea la domanda. Questa estate ha avuto un buon successo l’iniziativa del tutto privata della Parrocchia del Sacro Monte per un servizio di autobus durato quattro domeniche. Se un servizio di questo tipo diventasse permanente, fosse rapido, efficiente e venisse efficacemente promosso, potrebbe riscontrare un ottimo gradimento. Certo, magari non il giorno dopo l’apertura, ma lasciando che il tempo cambi le vecchie abitudini e consolidi quelle nuove. Con due ingredienti: coraggio e pazienza.
Di problemi il nuovo sindaco ne dovrà comunque affrontare tanti, ma avrà anche tante opportunità La voglia di cambiare e il desiderio di concretezza dei cittadini, che mi pare stanno caratterizzando questo momento, potranno aiutarlo a superare le difficoltà. Ne riparleremo magari in una prossima occasione. La campagna elettorale sarà lunga, metterà in luce tanti altri temi e in gioco tante promesse. Speriamo sia costruttiva. E magari sanamente divertente.
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