Il sibilo dei proiettili ti sfiora dandoti l’impressione di essere un soldato che può essere colpito da un momento all’altro, improvvisi lampi ti accecano simulando i bagliori degli spari e il fastidioso ticchettio della pioggia sul casco militare potrebbe farti impazzire: seduti su due panche ai lati opposti di una finta trincea, otto spettatori per volta ascoltano nelle cuffie la voce narrante che li trasporta al fronte, in montagna, durante la Grande Guerra del ’15-’18. In mezzo all’installazione, buia come una notte senza stelle, il reticolato e gli oggetti quotidiani, giberne, gavette e lettere giunte da casa creano l’effetto teatrale e il narratore con voce profonda pone l’ascoltatore davanti al conflitto di coscienza: sparerai? Non sparerai? Che valore hanno in guerra parole come rispetto e fratellanza?
Lo spettacolo, breve e e incisivo, s’intitola “Battiti” da un’idea di Andrea Gosetti, quarantun anni, attore di Porto Ceresio e fondatore della compagnia Intrecci Teatrali, voce narrante, autore dei testi (tratti da lettere vere dal fronte) e del breve cortometraggio che integra la scena. Forse neppure lui si aspettava di suscitare tanto interesse: “È vero – ammette – da settembre più di quattrocento studenti delle scuole elementari e medie hanno visto lo spettacolo, poi toccherà alle superiori. È un modo coinvolgente di raccontare la guerra. L’uso della cuffia isola l’ascoltatore arrivato con la scolaresca, gli effetti luminosi lo colpiscono, i suoni lo attraggono. È come se fosse acquattato in trincea e la voce che gli giunge nella cuffia gli pone quesiti morali, lo induce a porsi interrogativi di coscienza”.
Aggiunge Gosetti: “Gli studenti entrano scherzando tra loro ed escono commentando ciò che hanno visto. Un bambino che era già venuto con la scuola è ritornato con il padre e l’ho sentito dire: “Vedrai che dopo mi ringrazierai” e una ragazzina ha voluto ripetere l’esperienza quattro volte di seguito per non perdersi neppure i dettagli”. Gli oggetti militari che compongono la scena all’interno della trincea sono pezzi autentici della Grande Guerra raccolti dal collezionista di Bisuschio Carlo Segna. La regia è di Leopoldo Pescatore con la collaborazione della scuola Isis della Valceresio. Lo spettacolo fa parte di un ciclo di cinque rivisitazioni storiche intitolato “Sentieri di Pace” che promuove il patrimonio storico culturale legato alla Linea Cadorna per il centenario del conflitto.
Da settembre sta girando la Valceresio, Bisuschio, Saltrio, Porto, Besano, Lavena Ponte Tresa: fino al 15 novembre è in Sala Bergamaschi a Induno Olona, dal 16 al 22 sarà in Sala Frontalieri ad Arcisate e dal 23 al 29 alla Casa Reale di Clivio (per informazioni www.cmpiambello.it). E dopo il messaggio sulla follia della guerra, Gosetti pensa a uno spettacolo pedagogico su don Bosco: “Sarà un atto unico con un attore e un musicista in scena. Non tutti sanno che il grande educatore piemontese aprì il primo oratorio a Torino sotto una tettoia che apparteneva a un cittadino della Valceresio, un certo Pinardi di Arcisate. E proprio questo sarà l’incipit della piéce. Il mio sogno è di riuscire a portare lo spettacolo in Sud America dove don Bosco operò e dove è tuttora molto popolare”.
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