Egregio direttore,
sono capogruppo del PD nel Comune di Varese.
Sono stato il più votato del PD sia alle Comunali del 2006 – arrivando terzo in assoluto per preferenze – sia a quelle del 2011, quando mi sono piazzato al secondo posto nella classifica di tutti gli schieramenti.
Avrei potuto, tranquillamente, aspirare a candidarmi alle primarie.
Eppure, credo che questo non sia il tempo dell’egoismo ma quello della generosità.
Sono convinto, infatti, che, dopo 25 anni di governi cittadini di centrodestra, Varese e i varesini desiderino, finalmente, cambiare.
Compito del PD, pertanto, dando seguito a quanto di positivo ha fatto, in questi anni, in Consiglio comunale, deve essere quello di rimanere compatto, unire tutte le forze politiche e i movimenti che vogliono il cambiamento e di aprirsi alla società civile.
Quella che si presenta davanti a noi è, per tante ragioni, un’occasione storica difficilmente ripetibile.
Per questo, credo che la nostra città abbia bisogno di un candidato sindaco profondamente umano, popolare e solido come Daniele Marantelli.
La settimana scorsa, quando Daniele si è presentato ufficialmente alle primarie, c’era anche Luisa Oprandi, la nostra candidata a sindaco del 2011 che, volentieri, gli ha passato il testimone. C’erano Antonio Conte e Alessandro Alfieri, nostri candidati a sindaco rispettivamente nel 2006 e nel 2002. C’erano anche tanti sindaci dei Comuni limitrofi. E c’era soprattutto tanta gente entusiasta – studenti, operai, impiegati, artigiani, commercianti e imprenditori – che hanno fiducia nel progetto di Daniele per Varese.
Personalmente, penso che Daniele sia il candidato giusto perché è unico.
Nel senso che accorpa in sé tre caratteristiche fondamentali.
Innanzitutto è varesino ed è molto amato dalla nostra comunità.
Poi, è consapevole che Varese non va considerata solo all’interno dei propri confini ma che esiste una città più grande che comprende i paesi vicini e raduna oltre 140 mila abitanti e che solo se il capoluogo saprà interpretare questo ruolo i cittadini potranno trarne risparmi e benefici.
Infine, la sua terza carta vincente sta non solo nella conoscenza approfondita dei problemi dei varesini, del centro storico e di tutti i rioni e le castellanze, per cui saprà impegnarsi sotto ogni aspetto (dall’urbanistica ai lavori pubblici, dai servizi sociali allo sport, senza dimenticare tutti gli altri ambiti) ma anche nella volontà, di spendere la sua preziosa esperienza prima di consigliere regionale e poi di parlamentare, per trovare le risorse necessarie a rilanciare la nostra città, che è ferma da troppo tempo.
Chiedo, quindi, a tutte le donne e tutti gli uomini che, in questi anni, hanno seguito e condiviso la concretezza del mio impegno in Consiglio comunale di firmare per la candidatura di Daniele (sarà possibile fino al 13 novembre) e di sostenerlo, con la propria partecipazione e il proprio voto, alle primarie del 13 dicembre.
Cambiare è possibile.
Sosteniamo insieme il candidato alle primarie che, poi, ha più possibilità di ampliare la coalizione di centrosinistra per vincere le elezioni vere che si terranno nella prossima primavera.
Fabrizio Mirabelli
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