Ho letto recentemente sull’autorevole quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) una lunga intervista ad Angela Merkel sul tema dei profughi e sono rimasto favorevolmente impressionato dalla chiarezza e dalla lealtà delle sue argomentazioni. La cancelliera non cerca di far credere di avere la soluzione in tasca, né sostiene che il problema debba essere risolto da qualcun altro; è consapevole del fatto che l’Europa e la Germania in particolare siano chiamate ad affrontare senza reticenze una questione epocale.
Alla domanda del giornalista che chiede alla Cancelliera in che misura si auguri un rientro dei profughi in patria, risponde: ”Primo: persone che si rifugiano da noi fuggendo da guerra, persecuzione e terrorismo hanno bisogno di protezione e ne hanno diritto. Chi viene da noi per motivi puramente economici non ha diritto a questa protezione da parte nostra e deve tornare indietro. Secondo: la soluzione più logica sarebbe quella che permetta ai profughi di rimanere quanto più vicino possibile alla propria patria, in condizioni di vita ragionevoli. Ma questo non è attualmente possibile per il peggioramento delle condizioni di vita nei campi profughi che si trovano nelle nazioni confinanti con la Siria.”
Ad un’altra domanda che chiede se non comprenda le paure di tanti tedeschi che temono che attraverso questa ondata migratoria, a maggioranza islamica, venga stravolto il volto della società tedesca, Angela Merkel ribadisce: “Come cancelliera devo confrontarmi con tutte le domande e le preoccupazioni, nonostante ciò continuo a sostenere che sia necessario che ci assumiamo con coraggio e consapevolezza della nostra identità i nostri compiti. La nostra repubblica federale ha un fondamento solido: la costituzione, l’economia sociale di mercato, l’appartenenza alla Unione Europea, alla NATO, la sicurezza di Israele. Queste pietre angolari ci sosterranno sempre. Chiunque venga da noi per la prima volta e ha diritto a praticare la propria religione e ad esprimere la propria opinione, deve però accettare queste pietre angolari. Lo esigiamo da tutti coloro che vengono da noi”.
Ad una domanda riguardo ai costi che l’accoglienza ai migranti, ammette: ”Sì certo ci costerà molto, ma non aumenteremo le tasse”. Angela Merkel sta dimostrando dal modo con cui sta affrontano il problema dei profughi la sua statura di statista; consapevole della enormità dei problemi che si trova ad affrontare, non propone soluzioni apparenti ed è aliena da una spettacolarizzazione della politica. Sorge spontaneo il confronto con i leader politici nostrani, che vanno per la maggiore, sia di governo che di opposizione, i quali puntano invece molto sulle dichiarazioni ad effetto, che diano comunque l’impressione che la soluzione a tutti i problemi ci sarebbe ed è sempre quella che hanno pensato loro.
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