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Opinioni

SINDACO/2 AUTOREVOLEZZA E DIALOGO

DAVIDE GALIMBERTI - 30/10/2015

Davide Galimberti

Davide Galimberti

Credo che il ruolo di Sindaco sia oggi più che mai da ricoprire con nuova autorevolezza, con nuova determinazione e nuovo dinamismo. E con l’entusiasmo di chi conosce come funziona un comune e ha la conoscenza che esistono nuovi e più moderni strumenti messi a disposizione dell’amministrazione per governare. Per questo ringrazio e condivido le belle parole dell’articolo del dottor Dino Azzalin in ci mi ritrovo e trovo anche molti dei temi che già da mesi sto proponendo, a partire appunto dalla scuola e dalla cultura, ma anche attenzione al nostro bellissimo territorio e all’ambiente. Tutti questi temi, nel mio progetto per la città, trovano una posizione centrale e delle risposte che ho tentato di dare per il futuro. Scommettiamo quindi sul nostro futuro e sui nostri figli e nipoti per il rilancio di Varese. Diamo a loro la possibilità di essere protagonisti nella costruzione di una Varese migliore. Per compiere realmente quel rilancio di cui la città ha bisogno è necessario un serio piano di interventi di edilizia scolastica. Quindi scuole moderne e dotate di tutto il necessario per renderle efficienti con i mezzi tecnologici per studiare al meglio. È necessario una riqualificazione delle scuole utilizzando i fondi della riforma della scuola e degli altri enti.

Il Comune in questi anni ha perso circa 10 milioni di euro di contributi statali e regionali per le scuole non presentando nessun progetto di riqualificazione. La cultura ed il turismo devono trovare il loro giusto spazio a Varese. Il rilancio economico della città passa anche da quanto nei prossimi anni scommetteremo sull’industria del bello e della cultura. In questo senso prioritari saranno: l’istituzione dello Sportello unico per la cultura teso a velocizzare tutte le pratiche relative alla cultura, la valorizzazione del Sacro Monte e del Campo dei Fiori. Rendiamo centrale il supporto dell’università. La città ha forte necessità di innovarsi e attrarre investimenti e anche “cervelli”.

È necessario che all’interno dei confini cittadini si riprenda a creare posti di lavoro, a produrre, ad attrarre imprese attraverso il ruolo chiave dell’Università.

La città ha la fortuna di avere un ateneo che ha attivato corsi di laurea che si prestano a contribuire alla creazione di Hub di innovazione (biotecnologie, informatica, eccetera) e startup in grado di creare lavoro, ricchezza ed incrementare il benessere dei cittadini. Il Comune di Varese deve rendere appetibile ed interessante investire sul proprio territorio incentivando tali investimenti senza consumare ulteriore suolo, ma recuperando le aree già compromesse. La sfida per i prossimi anni sarà anche il recupero degli spazi inutilizzati di proprietà comunale per offrire servizi a piccole imprese, studi professionali, laboratori artigiani e creazione di Hub di innovazione e Coworkin.

Il Comune poi dovrà dare un sostegno al commercio in crisi e lottare contro la “desertificazione” delle attività commerciali attraverso l’introduzione di contratti a canone concordato per i commerciati in difficoltà e agevolazioni sulle imposte locali per i proprietari di immobili commerciali che affittano a prezzi agevolati e non lasciano sfitto l’immobile per più di un certo periodo di tempo non solo nel centro cittadino, ma anche nei quartieri e nelle castellanze. Concordo quindi che a Varese ci sia bisogno di un deciso cambio di passo, di aprirsi, di superare chi continua ad avere lo sguardo rivolto al passato come se nulla fosse successo in questi anni. Occorre mettere insieme le forze migliori e fare squadra e sfruttare tutte le occasioni che si presentano. Dobbiamo far vivere una città e farla vivere nel futuro. Io ho l’ambizione e la volontà di unire tutti coloro che possono condividere un progetto amministrativo fondato sulla concretezza in grado di rilanciare la città. Niente politica degli annunci, ma politica del fare.

Niente finto decisionismo, ma molto dialogo per creare il consenso e la condivisione delle scelte. Vista la situazione di Varese il prossimo Sindaco deve avere una spiccata capacità di dialogare con tutti e, prima di decidere, deve ascoltare. Voglio mettere in campo una decisa azione per risolvere i problemi, comprese quelle piccole cose che danno fastidio al cittadino e che lasciano l’amaro in bocca facendo percepire un senso di trascuratezza e di assenza di attenzione che producono solo un peggioramento della qualità della vita. Arrivo a dire. Prendiamoci tutti per mano perché solo insieme e ascoltandoci reciprocamente potremo disegnare un’altra Varese.

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