Si sentiva la mancanza. Dopo tutti gli scandali che hanno coinvolto il gioco del calcio rappresentandolo come un dipinto con paesaggio spazzatura, diciamocelo chiaro, il bisogno di un ritocco, di una pennellata di classe non poteva non affiorare.
E sono loro gli attori: i capi supremi della Uefa, Sua Maestà Blatter, e della Fifa Sua Maestà Platini.
Passando dalle gerarchie ufficiali ai paragoni fiabeschi insomma, come il gatto e la volpe. E, in mezzo, a far da meschino, un Pinocchio sempre più malandato: il calcio appunto.
A noi calciofili italiani la cosa, sia pure con mediocri rivendicazioni, potrebbe far piacere ma solo sottolineando il concetto di mediocrità nel paragone.
Se vogliamo potrebbe anche – sempre in mediocrità – consentirci lo sfizio di levarci dai piedi la coppia, spesso insieme in un regime quasi dispotico ma sfociata in una penosa gravità di comportamenti.
Per carità è tutto da controllare. All’esito di ricorsi già in atto e – secondo consuetudine – magari di quelli che verranno. Però va pur detto che se non vi fosse stato qualche intralcio sul cammino delle carrozze reali un polverone del genere non avrebbe potuto sporcarle.
Staremo a vedere. Per il momento limitandoci ad attendere un’eventuale conferma di fatti deplorabilmente penosi o di un altrettanto non impossibile accantonamento.
D’altro canto la vicenda equivarrebbe solo (!!!) ad un europeizzarsi di certe cose in cui nel calcio italiano siamo stati maestri. Ed in questo senso potrebbe valere a pur magra consolazione che, però, tale sarebbe di riflesso anche per i due internazionali di turno pronti a tranquillizzarsi guardando oltre le Alpi prendendo atto che, dopo il primo scalpore, ben poco succede.
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