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Società

VARESE CAPITALE DEL REMO

CESARE CHIERICATI - 21/01/2012

Con la scomparsa, lunedì 9 gennaio, di Mario De Bortoli, classe 1926, si è chiusa la luminosa parabola dell’otto della Canottieri Varese che nell’immediato dopo guerra si impose a livello internazionale conquistando la bellezza di due titoli europei consecutivi (Lucerna, 1949 e Idroscalo di Milano, 1950) numerosi titoli italiani e altri importanti trofei. Unico grande rimpianto le Olimpiadi di Londra dove nelle acque capricciose del Tamigi non andarono oltre le qualificazioni. De Bortoli era l’ultimo di quello straordinario gruppo di atleti, quasi tutti operai , che pur di allenarsi per essere ai massimi livelli si sciroppavano tutte le sante sere, dopo le diciotto, la bellezza di dieci chilometri in bicicletta per raggiungere la Schiranna. Particolare non ininfluente i cinque chilometri del rientro a casa, verso le 21.30, erano tutti di dura salita. Ancor oggi provare per credere. Per Fortunato Maninetti – anche lui faceva parte del dream team, e per i fratelli De Bortoli – il tragitto si allungava di altri due chilometri perché abitavano a Bizzozero.

Questi gustosi particolari furono evidenziati, insieme con tutta una serie di dettagli sulla vita quotidiana degli atleti varesini, in una circostanziata lettera inviata dalla Canottieri Varese al quotidiano parigino L’Equipe che, subito dopo il trionfo di Lucerna, aveva sollevato dubbi sull’effettivo dilettantismo del mitico otto. In calce vi era la firma di Clemente Larghi e Pio Gamberini, due storici dirigenti che si erano prudentemente consigliati con il notaio Luigi Zanzi, da sempre molto vicino ai grandi faticatori del remo guidati dal timoniere Sandrino Bardelli e dal capovoga Angelo Fioretti.

Soltanto tre giorni dopo il congedo dalla vita di Mario De Bortoli, a Villa Recalcati, sede dell’Amministrazione provinciale, c’è stata la firma tra la Provincia e la Canottieri Gavirate per la realizzazione di un nuovo campo di regata con la relativa costruzione di una nuova torretta di partenza e la ristrutturazione di quella d’arrivo, un investimento di seicentomila euro. Una notizia che avrebbe fatto la felicità di Mario, nonostante la robusta rivalità coi “cugini” gaviratesi, perché potenzia ulteriormente gli impianti del lago in vista di tre scadenze ravvicinate nel tempo che porranno la città giardino all’onore del canottaggio internazionale: Europei 2012, World Master Regatta 2013, Mondiali Under 23 nel 2014. Come dire il riconoscimento ufficiale, finalmente, di una vocazione remiera ad altissima densità che, sui laghi e sui laghetti che danno lustro ambientale al territorio provinciale, può contare sulla bellezza di quattordici società remiere dove crescono, si educano e si allenano centinaia di ragazzi e di ragazze. Un patrimonio straordinario che resta troppo spesso nell’ombra, confinato tra gli specialisti. In effetti la Canottieri Varese e la Canottieri Gavirate si sono dimostrate nel corso degli anni una vera fucina di talenti – su tutti il pluri medagliato Elia Luini – che hanno innervato e innervano gli equipaggi di altre prestigiose società e gli equipaggi azzurri della nazionale, come accadrà di nuovo alle prossime Olimpiadi estive di Londra.

 

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