(C ) Ragazzi, non fatevi sfuggire la collanina di racconti d’autore che il maggior quotidiano economico italiano offre ai suoi lettori tutte le domeniche; ho trovato gioiellini che di solito sfuggono all’occhio un po’ utilitaristico di chi si mette in libreria i capolavori, magari ben rilegati, e li lascia lì.
(S) Sì, li ho visti e ne ho comprato qualcuno, stampato male, rifinito peggio, solo un euro, ma buttato via.
(C) Ma guarda il contenuto! I tre racconti di Buzzati presenti nell’ultimo sono bellissimi. Mi è rimasto impresso “Qualcosa era successo”, dove si narra di questo strano viaggio in treno, dal sud al nord Italia, senza fermate intermedie, senza avere informazioni di nessun tipo su quello che sta succedendo, se non avvertimenti indiretti di una oscura minaccia, che spinge la gente a fuggire verso il sud, come risulta dai movimenti delle persone sulle strade e nelle stazioni: tutti in fuga disperata verso il sud, mentre il treno continua la sua corsa verso il nord. Unico indizio, un pezzo di foglio di giornale, malamente afferrato al passaggio in una stazione, che riporta a titoli cubitali un frammento: IONE.
(O) Bello! I passeggeri vanno irresistibilmente incontro al loro destino e devono indovinarne l’essenza da questa ambigua desinenza. Buzzati geniale come sempre, il destino incombe ma al contrario del ‘Deserto dei Tartari’, dove il desiderio di realizzazione è protratto nel tempo, qui è l’ansia che diventa angoscia incalzante, minuto dopo minuto.
(S) Giocare col terrore, fare i profeti di sventura, qualunque Cassandra ci azzecca sempre. Troppo facile, ma come va a finire?
(C) Questo non te lo svelo, compralo e leggilo! Ma sì, ti dico che non finisce; come spesso in Buzzati e quasi sempre nei grandi scrittori, la fine del racconto diventa un nuovo inizio per i lettori. Vi propongo un gioco: indovinate di quale parola si tratta, cominciate a inventare un epilogo che sia legato ad una parola che finisce in …ione.
(S) RIVOLUZIONE!
(O ) EsplosIONE, magari nucleare, una bomba, o in una centrale nucleare… o soluzIONE finale,contro gli immigrati, sai la fuga al sud…
(C ) Troviamo qualcosa di più attuale, di più paradossale!
(S ) Ma ce ne saranno mille! Che fatica con questo caldo, mi sto liquefacendo, ecco LIQUEFAZIONE.
(O) Ma anche qualcosa di morale: delusione, insoddisfazione, ribellione, confusione…
(C) CONFUSIONE mi sembra buona, adatta ai tempi, forse i redattori del giornale l’hanno pensata così, di solito non fanno niente a caso. I giornalisti in generale accreditano di confuso tutto quello che non riescono a capire.
(O) Sempre meglio degli economisti, che normalmente la creano, vedi le migliaia di interpretazione della crisi, tutte diverse e contrastanti.
(C) CONTRADDIZIONE! Sarebbe un bel titolo, inusuale, ma valido per molte circostanze, se solo si avesse il coraggio di evidenziare le contraddizioni, in tempi di relativismo politicamente corretto.
(O) Qualche giorno fa avrebbero potuto scrivere MENO TASSAZIONE e se si fosse aggiunto ‘al sud’ avresti avuto l’idea non di una fuga ma di una gioiosa migrazione di massa.
(C) Meno fantasie, Onirio, o ti attribuisco ‘insolazione’.
(S) Confusione, solo confusione, nella testa vostra e in quella di troppi, altro che il Kaos come opportunità, bisogna rimettervi tutti a bolla, altrimenti avremo la tirannia del best-IONE, ovvio che sto usando un eufemismo, per una parola della stessa desinenza: ecco che cosa ci stava scritto: ‘A morte il bestione’, non è vero? Si era aperta la caccia al best-ione e tutti, sentendosi chiamati in causa e minacciati, perché un po’ best-ioni lo siamo tutti, si squagliavano.
(C) Esageraz-ione! M viene in mente una facezia attribuita a De Gaulle: un suo fanatico ammiratore gli disse: “Mon general, con voi al comando guerra ai ….IONI!” Gli rispose: “ Il suo programma mi sembra troppo ambizioso.” No, non è lo spirito di Buzzati.
(O) IONE! Ma Ione è un nome greco, è il patronimico degli Ioni, ma sì, il mar Ionio, lo stile ionico, il dialogo di Platone, la tragedia di Euripide! Qualcosa che c’entra con la Grecia, così è anche di attualità, questa è la traccia da seguire. La delusione, la fine dell’illusione, la desolazione, questo è il senso della tragedia; ma non si può trovare un solo nome per quella condizione umana (ecco, un’altra ione), perciò Buzzati gioca sulla non svelabilità del significato di quel frammento. Tu ci hai presi in giro, non c’è soluzione.
(C) Tu hai ragione, a dire che per Buzzati non c’è ragione sufficiente a spiegare la condizione umana, eppure di nulla ha più bisogno ogni singolo uomo che di una ragione per la sua vita, perciò, di fronte a questa mancanza, non gli resta, come nei tre racconti del libretto, che una (inascoltata e inascoltabile?) INVOCAZIONE di aiuto.
(C = Costante, O=Onirio Desti, S= Sebastiano Conformi)
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