Supponiamo (casi inventati, per carità) che un tale sia il familiare di un martire della mafia, un modesto impiegato di banca, un medico senza pazienti, un giornalista ‘minore’…
Tutti senza arte né parte, costoro decidono di darsi alla politica.
Immanicati nel giusto modo, paracadutati da chi può, pronti a ricambiare i determinanti appoggi ricevuti, fanno carriera.
Nei ruoli man mano ricoperti, ognuno dei quali garantisce per il successivo ancora più importante, quando davvero va bene ai cittadini, non fanno nulla.
Più avanti, nei curricula, scriveranno “assessore al Comune di …”, “consigliere regionale dal…”, “deputato (o senatore) dal…”, “ministro dal…”, il popolo bue li terrà in considerazione e i giornalisti in ginocchio diranno bene di loro, di più: entusiasti, li appoggeranno per i successivi incarichi.
Meriti dei suddetti politici?
Nessuno se non l’essere stati servili e con ogni probabilità esserlo ancora.
Capacità?
Nessuna, con assoluta certezza.
Questa è oggi la democrazia!
You must be logged in to post a comment Login